Giorno del Ricordo, Tiziana Gibelli: “Mistificatori dei fatti storici meritano di essere dimenticati”.

“Chi mente e mistifica i fatti storici legati al dramma delle foibe, disonorando i tantissimi morti innocenti,
merita solo di essere a sua volta dimenticato e quindi punito con l’indifferenza”.

Lo ha detto l’assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli partecipando a Udine in sala Aiace alla presentazione del libro “La stanza di Piera” scritto da Stefania Conte e pubblicato da Morganti. Alla presenza dell’autrice e dell’editore, dell’assessore comunale alla Cultura Fabrizio Cigolot ed Elio Varutti dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia di Udine, l’esponente dell’esecutivo Fedriga ha voluto porre in evidenza il significato del Giorno del ricordo, di cui il romanzo narra alcune pagine dei drammi e fatti accaduti al termine della seconda guerra mondiale.

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“Il primo ringraziamento – ha detto Gibelli nel suo intervento – lo rivolgo all’autrice perchè scrivere una storia come quella narrata nel romanzo significa vivere comunque il grande dolore patito da quanti hanno perso la vita infoibati nelle cavità carsiche e da coloro che sono stati cacciati dalle proprie case. Il secondo ringraziamento va a Morganti, editore coraggioso, il quale senza indugi ha deciso di pubblicare il libro di Stefania Conte”.

“Iniziative come quelle di stasera, nell’ambito del Giorno del Ricordo – ha aggiunto Gibelli – sono anche un’occasione per non dimenticare quanto accadde al termine della Seconda Guerra Mondiale e dare importanza a chi, con grande fatica, vuole restituire dignità alle tante persone assassinate e a tutti coloro che sono stati cacciati dalle proprie case per la sola colpa di voler essere italiani. Tutte queste vittime hanno dovuto
vivere anche un secondo strazio, ossia la mistificazione di quei fatti accaduti perché il loro dramma è sparito dalle pagine dei libri di storia. Finalmente, anche se da non molto, si è riusciti a fare luce su quei fatti ridando il valore a quella tragedia, nonostante vi siano dei rigurgiti da parte dei nipoti indegni di quella intellighenzia di sinistra che aveva invece una sua dimensione culturale. Queste persone non meritano altro che essere dimenticati nell’indifferenza. Solo partendo dai fatti reali – ha concluso l’assessore regionale – si possono scalfire i muri di diffidenza costruiti nei decenni e qualcuno ancora prova a rialzare”.

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La stanza di Piera, ambientato al tempo dei fatti accaduti in Europa durante la Seconda Guerra Mondiale, è un romanzo storico e esistenzialista. L’Istria, prima e immediatamente dopo il 1943, fa da palcoscenico principale alle vite di coloro che hanno risposto alla dominazione italiana, tedesca e jugoslava, con la paura, lo spaesamento, il dolore, la speranza, la gioia, la tolleranza, l’accettazione ideologica e con l’odio etnico.