Fuga di cervelli, NHRG lancia l’allarme: “Serve cambio di passo”.
L’Italia (nulla di nuovo) sta perdendo una delle sue risorse più preziose: i giovani talenti. È questo il messaggio lanciato dal CEO di NHRG, Gianni Scaperrotta, durante la presentazione del report “Talenti in fuga: un’emergenza da affrontare”, realizzato per indagare le cause che spingono i giovani italiani a cercare lavoro all’estero.
Non sarebbe soltanto una questione di retribuzione. Secondo l’indagine di NHRG, a motivare i giovani italiani è soprattutto la ricerca di meritocrazia, crescita professionale e un sano equilibrio tra vita privata e lavoro – valori che molte aziende estere sono più abili nel promuovere rispetto a quelle italiane
Dai dati illustrati da NHRG, emerge che il 72% dei giovani prende in considerazione l’estero per motivi legati a meritocrazia, retribuzione e prospettive di crescita. Inoltre, il 62% lamenta di non ricevere risposte dalle aziende a cui si candida, mentre il 56% segnala offerte economiche non in linea con il proprio profilo o percorso di studi.
Un altro elemento è il forte legame affettivo che molti giovani conservano con la famiglia e, in misura minore, con i colleghi di lavoro. Questi rapporti personali rappresentano oggi l’unico vero fattore di radicamento in Italia, a fronte di un generale disinteresse verso il Paese come entità istituzionale o culturale.
Infine, la ricerca conferma l’inefficacia degli attuali strumenti di recruiting: la quasi totalità dei giovani cerca lavoro attraverso portali online e social network, ma spesso senza ottenere riscontri concreti o proposte adeguate.
Conclusione? Senza un intervento deciso e coordinato da parte di politica, aziende e sistema educativo, l’Italia rischia di vedere svanire all’estero il potenziale di un’intera generazione.
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