Erasmus+, un’Europa più digitale ma con i soliti problemi tecnici.

Domani ore 12 (orario di Bruxelles) terminerà la prima scadenza per le azioni del nuovo programma Erasmus+ 2021-2027. Un programma ambizioso a supporto della cooperazione internazionale e dello sviluppo locale nel campo delle politiche giovanili e dell’educazione in Europa che, con la nuova programmazione europea, ha visto la propria dotazione arrivare alla faraonica somma di 28 miliardi di euro: quasi il doppio del precedente settennato 14-20.

Una nuova scadenza che, come prevedibile, attira l’interesse di numerose organizzazioni giovanili, enti locali e comitati spontanei sparsi in tutta l’Europa. Migliaia di iniziative progettuali create, spesso dal basso, per portare nuove opportunità per i giovani a livello locale o per avviare nuovi partenariati internazionali per le politiche giovanili e la formazione. Un moto di entusiasmo e volontà di cambiamento spesso osteggiato dai ricorrenti problemi informatici della piattaforma per l’invio dei progetti Erasmus+, tale da impedire l’invio delle proposte progettuali. Disguido diventato ormai un must delle call del Programma Erasmus+, come ricordato dal rappresentante legale di una organizzazione giovanile: “Partecipo da anni al programma Erasmus+ e anche quest’anno stiamo riscontrando i soliti problemi nella piattaforma web per l’invio dei progetti. Mi chiedo per quale motivo si parli di Europa più digitale e innovativa se bisogna sempre scontrarsi con l’inefficienza del sistema, col rischio – prosegue il rappresentante legale – di perdere mesi di lavoro e di meeting con i partner europei, nonché di disattendere le speranze per tanti giovani coinvolti nei progetti”.

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Nel corso del pomeriggio la stessa agenzia responsabile della piattaforma ha comunicato attraverso un messaggio che “si sta lavorando attivamente sulle questioni tecniche emerse per la presentazione delle domande”, facendo così prevedere il posticipo dei termini della scadenza. Disservizi informatici che rappresentano un fatto non nuovo, come ampiamente testimoniato dalle organizzazioni applicanti, confermando l’improbabile startup del nuovo corso dell’Europa più digitale.

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