Energia e produttività: le ultime del Consiglio dei ministri.

Il Consiglio dei ministri, durante la seduta del 2 maggio, ha approvato un decreto-legge introducendo nuove misure in materia di politiche energetiche e produttività delle imprese.

Prorogato il Bonus sociale energia elettrica e gas: già adottato per il secondo trimestre 2022, l’agevolazione è stata estesa al terzo trimestre 2022 e sarà attuata dall’ARERA – Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. 

Alle imprese a forte consumo di gas naturale sarà riconosciuto un credito d’imposta che oscillerà dal 20 al 25%, mentre a quelle dotate di contatori di potenza disponibile pari a superiore a 16,5 kW, diverse da quelle a forte consumo di energia elettrica il credito d’imposta potrà variare dal 12 al 15%. 

Per gli autotrasportatori è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 28% delle spese sostenute nel primo trimestre 2022 per l’acquisto del gasolio.

Previsto anche il credito di imposta per interventi su unità immobiliari unifamiliari effettuati da persone fisiche. In questo caso spetterà la detrazione del 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo. 

A sostegno della produttività del Paese, previa autorizzazione della Commissione europea, SACE S.p.A. potrà concedere, sino al 31 dicembre 2022, garanzie in favore di banche e altri soggetti abilitati all’esercizio del credito per finanziamenti sotto qualsiasi forma concessi alle imprese che debbano fronteggiare esigenze di liquidità riconducibili alle conseguenze economiche negative derivanti dalla crisi ucraina, ivi compresa la necessità di aprire credito a supporto delle importazioni di materie prime o fattori di produzione la cui catena di approvvigionamento sia stata interrotta o abbia subito rincari.  

Inoltre, sempre previa autorizzazione della Commissione europea, la garanzia del Fondo centrale di garanzia, nella misura massima del 90%, potrà essere concessa in relazione a finanziamenti che realizzino obiettivi di efficientamento o diversificazione della produzione o del consumo energetici.

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Per le PMI agricole, della pesca e dell’acquacoltura, sempre previa autorizzazione da parte della Commissione europea, potrà essere concessa la garanzia diretta dell’ISMEA – Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare pari al 100% dell’importo del finanziamento a beneficio delle PMI che abbiano registrato, nel 2022, un incremento dei costi per l’energia, i carburanti o per le materie prime. 

Sono stanziati, inoltre, 200 milioni di euro per il 2022 per l’erogazione di contributi a fondo perduto in favore delle imprese che abbiano perduto fatturato a causa dalla contrazione della domanda a seguito della crisi ucraina, abbiano registrato l’interruzione di contratti e progetti esistenti, siano state coinvolte nella crisi delle catene di approvvigionamento.

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Per gli investimenti in beni immateriali 4.0, ancora, l’aliquota del credito d’imposta prevista dalla legge n. 178/2020 è aumentata, sino 31 dicembre 2022 o 30 giugno 2023 se è stato effettuato un pagamento in acconto pari almeno al 20% del valore dei beni, dal 20 al 50%. Per la formazione le aliquote del credito d’imposta previsto dalla legge n. 160/2019 per le spese di formazione del personale dipendente finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze tecnologiche sono aumentate dal 50 al 70% (per le piccole imprese) e dal 40 al 50% (per le medie imprese); 

Potenziato anche il TAX credit per le sale cinematografiche: si modifica la misura del credito d’imposta e il suo ambito oggettivo di applicazione, sostituendo il vigente tetto massimo del 20% degli introiti derivanti dalla programmazione di opere audiovisive con il tetto massimo del 40% dei costi di funzionamento delle sale cinematografiche. 

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Stanziati anche 3 miliardi per il 2022, 2,55 per il 2023 e 1,5 per il 2024 per consentire la prosecuzione della realizzazione delle opere pubbliche avviate, stimolare la partecipazione alle nuove gare e fronteggiare il caro-materiali e l’aumento dei prezzi dei carburanti e dell’energia.

Via libera poi ai Patti territoriali dell’alta formazione per le imprese: al fine di promuovere l’interdisciplinarità dei corsi di studio e la formazione di profili professionali innovativi e altamente specializzati che possano soddisfare i fabbisogni espressi dal mondo del lavoro e dalle filiere produttive nazionali, le università potranno promuovere “Patti territoriali per l’alta formazione per le imprese” con soggetti pubblici e privati e ricevere un contributo statale a titolo di co-finanziamento, in particolare al fine di colmare i divari territoriali.

Esclusi dalle iniziative del Consiglio dei ministri, manco a dirlo i liberi professionisti, mentre ai dipendenti e pensionati con reddito inferiore a 35.000 euro sarà riconosciuto un assegno di 200 euro per contribuire alle difficoltà connesse al caro prezzi.