Disabilità e disoccupazione nell’UE, ID: “28,4% disabili a rischio di povertà o esclusione sociale”.

Quali sono le azioni dell’UE per l’inclusione lavorativa dei cittadini disabili? Lo hanno chiesto alla Commissione europea, attraverso una interrogazione parlamentare, i deputati italiani del gruppo Identità e Democrazia*.

“Il report mondiale sulle disabilità pubblicato dall’OMS e della Banca Mondiale – si legge nel documento degli eurodeputati – ha evidenziato come oggi in Unione europea i cittadini colpiti da disabilità abbiano una elevata probabilità di essere senza lavoro. I cittadini in Unione europea con disabilità rappresentano un quinto della popolazione, di questi il 28,4% è a rischio povertà o esclusione sociale, rispetto al 18,4% dei cittadini europei che non hanno una disabilità. I tassi di disabilità e inoccupazione – proseguono – sono elevati in qualsiasi regione d’Europa, con picchi del 43% in Grecia”.

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In risposta alla richiesta del gruppo ID è intervenuta oggi la Commissaria Helena Dalli: “L’UE e i suoi Stati membri sono impegnati a migliorare la situazione sociale ed economica delle persone con disabilità, in linea con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (CRPD) e con il pilastro europeo dei diritti sociali, secondo le rispettive competenze. La strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030 – ricorda l’esponente dell’Esecutivo von der Leyen – fornisce un quadro d’azione a livello dell’UE. La Commissione presenterà un pacchetto per migliorare i risultati sul mercato del lavoro delle persone con disabilità. Fornirà orientamenti e sosterrà l’apprendimento reciproco sul rafforzamento delle capacità dei servizi per l’occupazione e l’integrazione, promuovendo le prospettive di assunzione attraverso azioni positive e la lotta agli stereotipi, garantendo accomodamenti ragionevoli, assicurando la salute e la sicurezza sul lavoro e programmi di riabilitazione professionale”.

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Gli Stati membri, evidenza Dalli, restano però i principali responsabili dell’elaborazione delle loro politiche nazionali in materia di disabilità, in linea con gli obblighi derivanti dalla CRPD: “Nell’ambito del semestre europeo, la Commissione monitora le sfide relative alle persone con disabilità e continuerà a sostenere gli Stati membri nell’attuazione dei pertinenti orientamenti in materia di occupazione. Il quadro di valutazione della situazione sociale riveduto comprende un
nuovo indicatore principale per monitorare il divario nei livelli di occupazione tra persone con e senza disabilità”.

La Commissione promuove inoltre l’uso dei finanziamenti dell’UE, anche attraverso i fondi di coesione, NextGenerationEU e il dispositivo per la ripresa e la resilienza, per attuare riforme e investimenti negli Stati membri con l’obiettivo di contribuire ad aumentare le opportunità sul mercato del lavoro per le persone con disabilità: “La nuova piattaforma sulla disabilità – conclude la Commissaria – rafforza la cooperazione a livello dell’UE per sostenere l’attuazione della strategia dell’UE e, se del caso, delle strategie nazionali in materia di disabilità”.

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* Alessandro Panza (ID), Marco Campomenosi (ID), Paolo Borchia (ID), Susanna Ceccardi (ID), Elena Lizzi (ID), Rosanna Conte (ID), Antonio Maria Rinaldi (ID), Isabella Tovaglieri (ID), Silvia Sardone (ID) .

foto https://www.europarl.europa.eu/