Deposito nucleare in Sardegna, Progressisti: “No a qualunque ipotesi riguardi la Sardegna”.

Nessun deposito di scorie nucleari in Sardegna, per il gruppo dei Progressisti: “Il nostro no a qualunque ipotesi veda coinvolta la Sardegna in questa direzione è netto e deciso. Lo abbiamo sempre detto – si legge nella nota dei consiglieri regionali del gruppo – come cittadini sardi prima e come rappresentanti delle istituzioni poi, lo ribadiamo anche oggi che arriva l’ufficialità da parte del Governo su 14 zone nell’isola potenzialmente idonee a ospitare il deposito nazionale”.

“La Sardegna si presenta con caratteristiche ambientali uniche e il nostro futuro in termini di sviluppo sono l’ambiente e la sua valorizzazione. Se il presidente della Regione e la sua Giunta avessero presentato un piano sullo sviluppo in questa direzione, a valere sui fondi europei, oggi saremmo più forti nella richiesta di escludere la Sardegna come deposito di scorie nucleari. Anche perché la carta utilizzata per edulcorare la questione sarà sempre la stessa: incentivi economici e prospettive di benessere. Non è l’idea che abbiamo per la crescita della nostra Isola”.

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Un piano, va ricordato, inserito all’interno della recente Carta Nazionale delle Aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito dei rifiuti radioattivi di tutta Italia, elaborata dalla Sogin, società dello Stato italiano responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani.

“Le cittadine e i cittadini della Sardegna dai comuni più grandi ai paesi più piccoli – proseguono i consiglieri Progressisti – hanno già espresso in numerose occasioni il proprio rifiuto a qualunque teoria di questo tipo, in una regione che ha pagato e paga il prezzo più alto in Italia in termini di presenza di basi militari e tra i più alti per quanto riguarda zone industriali dismesse e mai bonificate. Lo stesso Consiglio regionale ha già votato nel maggio 2019, partendo da una nostra mozione sottoscritta anche da Pd e Leu, un ordine del giorno unitario che sottolinea ancora una volta il no a questa ipotesi”.

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