Cyberbullismo, DiSi Young: “Preoccupa il 60% dei giovani”.

Come facilmente prevedibile in una società dove è sempre meno puntuale l’attenzione dei genitori verso l’educazione dei propri figli e si assiste ad un generalizzato declino dei valori e della coesione sociale, per i giovani italiani, tra le problematiche di una società iper-connessa figura in primis il cyberbullismo (60%) , al secondo posto l’uniformazione delle identità a degli standard ideali (39%), seguito dalla perdita del tempo personale (38%), infine l’annullamento della sfera privata (26%). Dati, questi ultimi, contenuti nell’ultimo rapporto ”Digital Sustainability Index (DiSi) Young – La sostenibilità digitale per i giovani”.

I social network, insomma, non sembrano esaurire la loro potente influenza sui giovani, alterandone le scelte, i comportamenti delle persone (per il 72% dei giovani italiani, e con percentuali più alte in Francia (82%), Spagna (80%), Polonia (75%) e leggermente più bassa in Germania (69%).

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Ma, secondo i giovani intervistati, i social restano utili per via della continua offerta di aggiornamenti e informazioni (57%), oltre che un abbattimento dei costi di apprendimento (43%), demolizione delle gerarchie sociali tradizionali (36%) e connessione con attori internazionali (25%).

Quanto alla conoscenza degli strumenti digitali, risulta che tra i giovani user soltanto il 35% ha un’ampia conoscenza, il 58% dei giovani ha risposto abbastanza e il 6% poco. Per quanto riguarda l’utilizzo quotidiano che si fa degli strumenti digitale, il 46% dei giovani taliani lo usa per lavoro o per studio, il 54% per svago, il 25% non utilizza strumenti digitali.

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