Cultura in Sardegna: progetti per oltre 70 mln di euro.

“I Sardi sono coloro che consumano più beni culturali in Italia”, un dato importante espresso dall’Assessore alla Pubblica istruzione, beni culturali Giuseppe Dessena che anticipa diversi progetti sul tavolo dell’assessorato con una dotazione  finanziaria importante: circa 74 milioni di euro. L’obiettivo è consolidare gli investimenti degli anni precedenti e far fare ulteriori passi avanti al settore cultura dell’isola. “Quello che abbiamo seminato sta dando frutti” dice Dessena, riferendosi al fatto che, secondo alcuni dati, i sardi sono quelli che in Italia stanno “consumando” più beni culturali, con un aumento del 4,3%.

Quasi 18 mln di euro (17.450.000) sono destinati alla gestione dei musei e delle aree archeologiche. Due milioni alla valorizzazione del complesso scultoreo Mont’e Prama, a Cabras, in provincia di Oristano, mentre 3 milioni sono destinati al “Programma Scavi archeologici (triennio 2017-2019)”.
900 mila euro per le “emergenze archeologiche”, 800 mila euro in trasferimenti agli Enti locali par la valorizzazione dei beni culturali. A oltre 12 mln di euro (12,2) ammontano le risorse assegnate per “Interventi in favore delle imprese che operano nel settore culturale” (P.O.R. Sardegna 2014/2020), mentre 7,7 mln sono per la Gestione delle biblioteche e degli archivi storici e di deposito.

LEGGI ANCHE:  Uno sguardo al recupero del patrimonio culturale della Sardegna

In totale oltre 20 mln di euro verranno assegnati al settore del cinema e degli spettacoli dal vivo: per attività come teatro, musica, danza (Teatro Lirico e altri teatri) sono in bilancio 17 mln, mentre 4,4 mln sono i contributi per il cinema.
Ai Festival letterari andranno risorse per 700 mila euro, 1,8 mln invece per le scuole civiche di musica. Poco meno di 1,9 mln per i Centri per i servizi culturali Unla e Umanitarie, che si occupano dello sviluppo sociale e culturale, più una dotazione di 300 mila euro per il “Cineporto”, un progetto che prevede di adibire strutture vicine ai porti e renderle fruibili a chi si occupa di cinema, come la maestranze. Per il settore editoria, che comprende finanziamento per radio, tv, periodici, trasmissioni in lingua sarda, testate on line e testate on line in lingua sarda, sono previsti 4 milioni.
220 mila euro per la Promozione del libro, nazionale, internazionale e regionale (Salone di Torino, di Milano, di Francoforte e fiera regionale di Macomer). I contributi a Fondazioni ed enti (Isre, Man, Nivola, etc…) ammontano a 6 milioni, quelli per i “cori” e le “bande” a 1 milione e 250mila euro.

LEGGI ANCHE:  Al via “Connessioni, il Villaggio globale dell’impegno sociale”.

Per il settore istruzione sono in ballo circa 140 mln di euro, spalmati su diversi progetti. Progetti che hanno come obiettivi principali l’abbattimento della dispersione scolastica (già scesa nell’ultimo triennio di circa 5 punti percentuali), il potenziamento delle competenze di base degli studenti e il miglioramento delle loro competenze trasversali.
Tra questi, i più significativi sono: incremento delle borse di studio universitarie che salgono a 13 milioni dai 3 iniziali; 1 milione per le borse di studio nelle scuole; 800 mila euro per la fornitura di libri di testo; 12 mln per il “Bonus studenti” per l’acquisto di pc o tablet (dii questi 4 milioni sono stati spesi a fine 2017). Altri fondi sono previsti per l’Orientamento Universitario (7 milioni), la formazione dei docenti della scuola (8,6 milioni), gli Erasmus (2 milioni 700 mila) e per il “fitto casa” (3 milioni 500 mila). Infine 21 mln per il programma “Tutti a Iscol@” che prevede l’avvio nelle scuole della Sardegna di laboratori didattici innovativi.

LEGGI ANCHE:  Ricambio generazionale nella sanità sarda, Addis: "Su 84 borse solo 63 concorrenti".

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.