Crisi economica in Sardegna, l’opposizione presenta una nuova mozione.

Un piano di salvataggio per le imprese sarde. Lo hanno chiesto oggi, nel corso di una conferenza, i gruppi di minoranza del Consiglio regionale attraverso la presentazione di una mozione urgente sull’impatto economico, finanziario e occupazionale della crisi causata dalla pandemia.

Secondo il primo firmatario della mozione, il consigliere dem Cesare Moriconi “la Sardegna è una Regione altamente a rischio, lo dicono tutti i dati e le analisi che arrivano dal Fondo Monetario Internazionale e dall’Istat. La Giunta non può continuare a far finta di niente. Servono misure urgenti e ragionate per cercare di tamponare l’impatto della crisi sulle imprese isolane”.

Proponenti che lamentano l’assenza di una strategia da parte dell’esecutivo regionale: “Finora la Giunta Solinas ha agito senza una visione d’insieme, utilizzando le risorse in modo irrazionale – chiosa Moriconi – Istat e Fmi dicono che la crisi si abbatterà in modo devastante sulle imprese più fragili. E’ il caso della Sardegna dove il 96% delle aziende è costituito da piccole o addirittura micro attività, con pochi dipendenti e con un livello di innovazione tecnologica molto basso. Per aiutarle occorre fare, prima di tutto, un’analisi di contesto per poter calibrare gli interventi e intervenire in modo rapido”.

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Crisi particolarmente sentita nel centro Sardegna per l’esponente del PD, Roberto Deriu: “Tutti i distretti economici del nuorese (Orosei, Bitti, Sorgono, Fonni e Desulo) segnano un record negativo. Questa situazione si riflette anche sul sistema sanitario”.

Tra le criticità evidenziate anche i ritardi nell’erogazione dei ristori agli imprenditori sardi: “Con lo sblocco dei licenziamenti e senza un piano di salvataggio rischiamo di avere nei prossimi mesi una marea di disoccupati – spiega Eugenio Lai di LeU – I ristori per le imprese sono fermi da oltre un anno nelle casse della Regione. Dei 200 milioni di euro messi a disposizione dalla legge 22 solo il 30% è arrivato a destinazione: stanziare risorse serve a poco se poi queste non entrano nelle tasche delle imprese”.

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Una situazione, per Francesco Agus dei Progressisti, che potrebbe aggravarsi con la fine del blocco dei licenziamenti e l’infiltrazione delle organizzazioni criminali all’interno delle aziende sarde: “La crisi in Sardegna colpirà in modo più pesante nei prossimi mesi quando verranno meno le garanzie dello Stato. Se si interviene subito c’è ancora la possibilità di salvare molte imprese. Il nostro sistema economico è fragile, rischia di diventare il terreno di caccia di tutte le mafie europee, per questo sosteniamo la proposta del consigliere Massimo Zedda di istituire in Sardegna una Commissione ‘Anticorruzione’ “.

Dopo la polemica politica sull’azione della Giunta Solinas, la proposta dell’opposizione: “Proponiamo alla Giunta e alla maggioranza un piano di salvataggio per evitare il collasso delle imprese e indichiamo alcuni strumenti – ha ribadito Cesare Moriconi – tra questi la concessione di prestiti a lungo termine, per la ristrutturazione dei debiti delle imprese, e di prestiti d’onore, anche a fondo perduto, per le piccole e piccolissime attività, i giovani professionisti, gli artigiani, i piccoli esercizi commerciali e gli ambulanti”.

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