Consiglio UE. Il punto di vista dei deputati sulla presidenza della Croazia

La Croazia presiederà il Consiglio UE in un periodo intenso, tra Brexit e bilancio UE. Tuttavia, i deputati croati si aspettano di vedere anche altri temi in agenda. Primo fra tutti Karlo Ressler, deputato del Partito popolare europeo: “La presidenza croata è una grande opportunità per far sì che la Croazia si posizioni ulteriormente a livello politico, economico e diplomatico all’interno dell’Unione europea. La Croazia continuerà ad affrontare la questione Brexit e guiderà i negoziati sul bilancio dei prossimi sette anni. Uno degli eventi chiave sarà certamente il vertice di Zagabria, con un’attenzione particolare alla prospettiva europea dei paesi dell’Europa sudorientale.”

Diritti dei lavoratori, stato di diritto e salute pubblica, invece, sono le priorità per la deputata del Gruppo dei Socialisti e Democratici: “La protezione dei diritti dei lavoratori e dei consumatori, la salute pubblica e lo stato di diritto dovrebbero essere in prima linea. Spero che i negoziati per il bilancio UE abbiano successo perché l’attuazione dei programmi e delle politiche per i quali i cittadini hanno votato alle elezioni europee, come il Green Deal europeo, dipende da questo”.

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Per Valter Flego di Renew Europe: “La Croazia deve agire da mediatore neutrale e assicurare una cooperazione efficace e la continua attuazione del programma dell’UE. La Croazia avrà l’opportunità di mostrare direttamente ai suoi cittadini ciò che l’Europa fa per loro”.

Maggiori aspettative per gli interessi nazionali da parte della deputata Ruža Tomašić, del Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei: “Il documento più importante della precedente legislatura, la relazione sul piano pluriennale per gli stock ittici nel mare Adriatico, è ancora ad un punto morto in seno al Consiglio. Mi aspetto che questo cambi durante la presidenza croata. Auspico inoltre che si compiano progressi per quanto riguarda i pagamenti diretti nel settore agricolo e l’attivazione dei terreni agricoli inutilizzati”.

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