Bollette in vetrina. Frongia: “Tutti devono conoscere la situazione reale”.

Il livello di analfabetismo funzionale da parte di una buona parte dei consumatori italiani registra costantemente nuovi massimi. A ricordarlo, oggi, le crescenti polemiche verso gli aumenti operati dagli esercenti pubblici. Ritocchi, come ampiamente risaputo, dovuti all’aumento del costo dell’energia e delle derrate alimentari. Dinamiche, va rimarcato, sulle quali i piccoli imprenditori italiani possono fare ben poco per contrastare gli effetti dell’attuale crisi geopolitica.

Una situazione di fatto difficile da elaborare per le vittime della “sindrome da impiegatuccio” e di un mindset parco di conoscenze sulle logiche imprenditoriali. Patologia, purtroppo, largamente diffusa tra il popolo italiano che, come prevedibile, sta di fatto alimentando la solita “guerra tra poveri”, nonché gli immancabili disagi ai pubblici esercenti italiani, ovvero ‘gli imbecilli’ che continuano a dare il proprio contributo all’occupazione del Paese che, in tutta risposta, ripaga con il rafforzamento di un sistema iniquo (forse è stata troppo intensa la famosa “potenza di fuoco” annunciata in epoca pandemica) e con un sempre crescente livore verso gli operatori del settore.

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Non sorprende la constatazione della stessa Fipe Confcommercio che, attraverso il Presidente per i Sud Sardegna, Emanuele Frongia, ha annunciato nuove iniziative di sensibilizzazione per contrastare pericolose derive locali: “Tutti devono conoscere la situazione reale. Per questo motivo, anche l’associazione di categoria del Sud Sardegna ha deciso di aderire all’iniziativa nazionale chiamata “Bollette in vetrina”.

Iniziativa, spiegano dalla Confcommercio, nata “per informare i consumatori e più in generale i cittadini sulla situazione di difficoltà che le imprese continuano a vivere dopo due anni di misure restrittive dovute alla pandemia”.

“Il caro energia – prosegue Frongia – sta assumendo il profilo di una vera emergenza con costi che nel giro di un anno sono triplicati e con prospettive di ulteriore peggioramento. Le misure del Governo non sono sufficienti e siamo in attesa di una risposta per avere il potenziamento dei crediti. Esporremo sulle vetrine dei nostri locali l’ultima bolletta di luce o di gas, o di entrambe, e quelle relative allo stesso periodo di un anno fa. Chi oggi ha deciso di aumentare i prezzi – conclude il presidente della Fipe Sud Sardegna – l’ha fatto per non abbassare le serrande, continuando a garantire un servizio e livelli occupazionali”.

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