Cammini religiosi della Sardegna: via libera al protocollo d’intesa Regione-Conferenza episcopale sarda.

Rendere strutturale e organico il turismo ‘lento’ offerto dai cammini religiosi nell’Isola. E’ questo l’obiettivo principale inserito nelle azioni del protocollo d’intesa per la valorizzazione e promozione del turismo culturale-religioso in Sardegna, firmato oggi dall’assessore regionale al Turismo Gianni Chessa e dal presidente della Conferenza episcopale sarda Mons. Antonio Mura, alla presenza dei sindaci dei Comuni aderenti alla Fondazione “Destinazioni di pellegrinaggio in Sardegna”, costituita lo scorso mese di ottobre.

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Un punto di arrivo nonché una chiave di sviluppo per il turismo regionale, ha ricordato in apertura il giornalista Paolo Matta: “Con questo protocollo si crea una partnership tra la Chiesa e la Regione per raccontare le tantissime storie autentiche della nostra Isola”.

Mons. Antonio Mura, Gianni Chessa, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Mons. Antonio Mura, Gianni Chessa, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Definite, in particolare, le principali direttrici del progetto di valorizzazione dei cammini, a partire dal coinvolgimento delle Diocesi, fino ad arrivare all’animazione territoriale e alla programmazione di percorsi di formazione mirati. Azioni, hanno ricordato i relatori, mirate a garantire un’offerta qualificata e autentica sugli aspetti attinenti la religiosità e la spiritualità del patrimonio ecclesiastico presente nell’Isola dove, al momento, sono coinvolti 256 comuni (230 nel sistema dei Cammini, 10 all’interno della Fondazione Destinazioni di Pellegrinaggio in Sardegna, 16 nel percorso Francescano).

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Numeri che esprimono un notevole potenziale per la Regione e il suo indotto economico, nonché per il contrasto allo spopolamento delle aree interne, come ricordato dall’assessore regionale al Turismo, Gianni Chessa: “Il progetto, nato con l’obiettivo di inserire gli ‘itinerari dello spirito’ presenti in Sardegna nell’ambito di reti e percorsi religiosi nazionali e internazionali, potrà generare un’offerta turistica strutturata attraverso azioni di aggregazione e di coordinamento territoriale che possano attrarre importanti flussi soprattutto in periodi di bassa stagione e promuovere le zone interne dell’Isola. In queste zone vogliamo intervenire contrastando lo spopolamento e creando le condizioni per il ritorno dei nostri giovani. Oggi – ha concluso l’esponente della Giunta Solinas – diamo il via ad una nuova alleanza a sostegno degli oltre 3200 chilometri di percorsi presenti nel territorio regionale con la speranza di inserire un nuovo tassello per lo sviluppo turistico della Sardegna”.

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