Tutti pazzi per le armi all’Ucraina, Roberta Metsola: “Serve arsenale pesante”.

In occasione della “Notte delle idee europee” a Berlino, la presidente Roberta Metsola, ricordiamolo rappresentante di una camera parlamentare democratica, ha chiesto ulteriore sostegno all’Ucraina, dichiarando che “servono carri armati” e che bisogna essere in grado di “fare il passo successivo”. Chissà come saranno declinate le svariate call europee per il sostegno al dialogo democratico e la lotta alla guerra e alla violenza nei prossimi mesi…

“Non siamo giunti alla fine della guerra – ha proseguito la Metsola -. Saremo chiamati a fare ancora di più. Non ci sono risposte semplici, non ci sono garanzie. Sono convinta che l’Europa sia sulla strada giusta, ma essere grandi significa essere in grado di rispondere alla minaccia reale e presente per l’Europa causata dall’invasione dell’Ucraina. Sono orgogliosa della nostra risposta. Era necessario vista l’entità della minaccia. Non abbiamo fatto tutto bene, ma ci siamo assicurati che il nostro modo di vivere sia protetto. Abbiamo dimostrato che tutto ciò che abbiamo predicato nell’ultimo mezzo secolo è importante, anche di fronte alla potenza di coloro che cercano di sabotarlo”, ha aggiunto la presidente del Parlamento europeo.

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“Dall’inizio dell’aggressione russa, l’Unione Europea ha approvato aiuti finanziari per 7,2 miliardi di euro all’Ucraina. Abbiamo fornito 2,5 miliardi di euro a sostegno delle forze armate ucraine e continueremo. Abbiamo concesso all’Ucraina lo status di candidato all’UE, il che offre ai paesi una chiara focalizzazione sullo sviluppo; anche se sappiamo che ci vorrà del tempo”, ha riepilogato la Metsola.

Ma la corsa alle armi non può essere bloccata: “Siamo a un punto di decisione. L’Ucraina ha bisogno di armi per sopravvivere. La maggior parte della sua industria della difesa è stata decimata, ma molti dei nostri Stati membri sono intervenuti, motivo per cui Kiev è stata preservata a marzo. Ma in questa prossima fase della guerra saranno necessarie armi pesanti. I carri armati sono necessari – chi lo avrebbe mai pensato dalle parti della democratica Unione europea – e dobbiamo essere in grado di fare il passo successivo”.

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E’ tutto sul tavolo sembrerebbe: “Ci sono progetti pronti. Uno di questi il Leopard Tank per fornire all’Ucraina una brigata di circa 90 carri armati Leopard 2. Sappiamo che anche quelli che non sono pronti per la battaglia possono essere ripristinati in tempi relativamente brevi. I Paesi che forniscono i carri armati potrebbero essere rimborsati attraverso fondi europei come il Peace Facility e ciò significa che tutti potranno contribuire allo sforzo militare”.

Chi crede in una Europa realmente democratica non può, quindi, non stigmatizzare queste alzate d’ingegno, tutt’altro che orientate nella direzione di porre fine all’escalation con la Russia. Ricordiamolo la guerra si fa sempre in 2.

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“Un’altra opzione – prosegue la Metsola – potrebbe essere rappresentata dal programma di prestito-locazione che dia all’Ucraina un accesso diretto alla nostra industria delle armi, dando loro più voce in capitolo su ciò di cui hanno bisogno”. Insomma, ucraini continuate ad armarvi e a partire.

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