Il Teatro Lirico di Cagliari riapre al pubblico con Don Pasquale.
Grande attesa ed emozione per la riapertura al pubblico del Teatro Lirico di Cagliari che, dal prossimo lunedì 17 maggio, spalancherà nuovamente le sue porte per accogliere abbonati e appassionati – dopo l’ultimo concerto del 23 ottobre 2020 – che potranno assistere, pur attenendosi alle ormai note norme di sicurezza dettate dall’emergenza sanitaria, a una delle opere liriche più celebri del grande repertorio ottocentesco che ha sempre riscosso successo di pubblico e critica.
Si tratta di Don Pasquale, dramma buffo in tre atti, su libretto di Giovanni Ruffini e Gaetano Donizetti, tratto da Ser Marc’Antonio di Angelo Anelli, e musica di Gaetano Donizetti. La spassosissima opera è rappresentata in un allestimento della Fondazione Arena di Verona e viene rappresentata, lunedì 17 maggio alle 18.30, al Teatro Lirico di Cagliari.
L’allestimento proposto è quello con la regia del noto artista Antonio Albanese, al suo debutto a Cagliari, che la ideò per il Teatro Filarmonico di Verona nel 2013, con le scene di Leila Fteita, i costumi di Carola Fenocchio, da un’idea di Elisabetta Gabbioneta, e le luci di Paolo Mazzon, riprese a Cagliari da Andrea Ledda. Una visione poetica, garbata e personale, sempre nel rispetto del dettato donizettiano, fanno di questo spettacolo un godibile affresco nella Verona dei giorni nostri (anziché nella Roma ottocentesca), in un impianto scenico luminoso e pittoresco, con costumi sobri, eleganti e funzionali.
La direzione musicale sarà affidata a Francesco Ommassini, giovane direttore veneziano, specialista del repertorio del primo Ottocento che ha debuttato a Cagliari nell’ottobre 2016 con La pietra del paragone di Rossini, che dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico di Cagliari. Il maestro del coro è Giovanni Andreoli.
Protagonisti dell’opera sono giovani e, in alcuni casi, affermati cantanti quali: Paolo Bordogna (Don Pasquale), Vincenzo Taormina (Dottor Malatesta), Marco Ciaponi (Ernesto), Lavinia Bini (al suo debutto nel ruolo di Norina), Alessandro Abis (Un notaro).
Rappresentata per la prima volta al Théâtre des Italiens di Parigi il 3 gennaio 1843, Don Pasquale è una commedia musicale borghese, composta da Gaetano Donizetti (Bergamo, 1797-1848), che si caratterizza per l’efficacia con cui il lirismo e la malinconia si contrappongono al sorriso malizioso o anche alla schietta risata. La storia è incentrata sulla figura di Don Pasquale (basso buffo), ricco e vecchio scapolo, che decide di prendere moglie e sposare Sofronia, creatura modesta e ingenua appena uscita dal convento, che altri non è che Norina (soprano), vedova graziosa ma povera, innamorata del nipote di lui, Ernesto (tenore). Gli ingredienti sono quelli ben noti delle opere buffe italiane: le filastrocche in linguaggio curiale e burocratico dei contratti matrimoniali e dei testamenti, le macchiette dei notai che scrivono sotto dettatura, le moine delle fanciulle che corteggiano i vecchi e le escandescenze di questi quando si accorgono di essere stati raggirati.
Don Pasquale, la cui ultima rappresentazione al Teatro Lirico di Cagliari risale al 2002 (12 edizioni a Cagliari dal 1846), viene rappresentata ovviamente in lingua italiana e il pubblico, come ormai tradizione al Teatro Lirico di Cagliari, ha anche l’ausilio dei sopratitoli che, scorrendo sull’arco scenico del boccascena, favoriscono la comprensione del libretto.
Sabato 22 maggio, sempre alle 18.30, è in programma un concerto sinfonico-corale che propone all’ascolto del pubblico tre eleganti e distinte pagine musicali di matrice squisitamente classica e che prevede il debutto, sul podio del Teatro Lirico di Cagliari, di Nicolas Altstaedt, giovane musicista franco-tedesco (Heidelberg, 1982) che si presenta nella doppia veste di direttore e solista al violoncello e che dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico. Il maestro del coro è Giovanni Andreoli.
Il programma musicale prevede infatti l’esecuzione di: Concerto n. 1 in Do maggiore per violoncello e orchestra Hob:VIIb:1 di Franz Joseph Haydn; Sinfonia n. 35 in Re maggiore “Haffner” K. 385 di Wolfgang Amadeus Mozart; Te Deum in Do maggiore per coro e orchestra Hob:XXIIIc:2 di Franz Joseph Haydn.
Il Concerto n. 1 per violoncello e orchestra è stato composto da Franz Joseph Haydn (Rohrau, 1732 – Vienna, 1809), probabilmente, tra il 1761 e il 1765 e poi se ne sono perse le tracce fino al 1961, quando Oldrich Pulkert, musicologo cecoslovacco e bibliotecario del Museo Nazionale di Praga, ne scopre una copia manoscritta settecentesca proprio nel Museo della capitale ceca. La prima esecuzione moderna, quindi, si tiene a Praga il 19 maggio 1962 con un successo enorme che gli procura un’immediata diffusione internazionale. Virtuosismo brillante e mai esibito, equilibrio musicale e assenza di drammaticità fanno di quest’opera un piccolo gioiello di forma classica.
Ed un piccolo capolavoro è anche il Te Deum di Haydn che appartiene all’ultimo periodo compositivo, quello viennese, il più denso di lavori sacri. La prima esecuzione è databile al 1800 a Eisenstadt, in occasione della visita dell’ammiraglio Nelson, e il lavoro viene commissionato dall’imperatrice Maria Teresa di Borbone-Napoli, moglie dell’imperatore Francesco II, amante delle arti e grande ammiratrice di Haydn. Una religiosità limpida e il pieno rispetto degli stilemi classici fanno di questa partitura un riferimento per la musica sacra settecentesca.
“Desidero esprimere il più vivo compiacimento nel poter finalmente riaprire il Teatro Lirico di Cagliari al pubblico”, ha dichiarato il Sovrintente del Teatro Lirico Nicola Colabianchi .
I posti disponibili per il pubblico saranno n. 400 circa (200 in I loggia e 200 in II loggia), tutti rigorosamente distanziati fra loro e con totale esclusione della platea, occupata dall’Orchestra, mentre i biglietti per gli spettacoli potranno essere acquistati da domani.