Viaggio musicale nel Romanticismo tedesco. Al via il ciclo di conferenze, masterclass e concerti.

Con la conferenza sul tema “Il viaggio d’inverno ovvero la malia della malinconia” tenuta dal musicologo Gianluigi Mattietti, martedì 22 marzo alle 17 nella Sala Scarlatti del Conservatorio “G.P, da Palestrina” di Cagliari prende il via il progetto artistico-culturale Viaggio musicale nel Romanticismo tedesco, un ciclo di conferenze, masterclass e concerti alla scoperta dei filosofi, dei poeti e soprattutto delle grandi città protagoniste della cultura tedesca del XIX secolo così indissolubilmente legate alla grande stagione del Romanticismo musicale.

Oltre a quella d’apertura, altre tre conferenze, tenute da eminenti musicologi e aperte al pubblico, avranno il compito di guidare gli ascoltatori nella comprensione dei temi proposti. Il 12 aprile, dopo l’incontro su “Robert Schumann e Clara Wieck: storie d’amore per la musica”, si prosegue il 5 maggio con Giorgio Pestelli che parlerà di Johannes Brahms; infine, il 1° giugno sarà la volta del concertista di fama internazionale Leslie Howard, che interverrà sul tema “Franz Liszt a Weimar”.

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Gli undici concerti in programma fino all’8 giugno all’Auditorium del Conservatorio saranno incentrati principalmente sulla musica pianistica, il nucleo più intimo e sincero del repertorio romantico, ma troveranno spazio anche la musica da camera e il Lied.

Si comincia mercoledì 23 marzo alle 18 con “Winterreise D. 911” di Franz Schubert, nell’interpretazione del pianista Giulio Biddau con il basso Francesco Leone. I concerti seguenti vedranno impegnati alternativamente allievi e docenti del Conservatorio nell’esecuzione di una significativa selezione di capolavori creati dal genio di Felix Mendelssohn, Robert Schumann, Clara Wieck e Johannes Brahms. La rassegna terminerà mercoledì 8 giugno alle 18 con una maratona pianistica affidata ai giovani allievi dell’Ente musicale cagliaritano, interamente dedicata alle composizioni di Franz Liszt, musicista e intellettuale cosmopolita che, tuttavia, proprio agli anni trascorsi ad animare la vita musicale del Granducato di Weimar deve la gran parte dei suoi capolavori.

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