Vaccinazione delle persone con disabilità ed elevata fragilità. Il punto dell’associazione Thalassa Azione Onlus.

Nonostante la priorità per la vaccinazione anti-Covid 19 delle categorie fragili e l’ordinanza 6 del 9 aprile 2021, firmata dal Commissario per l’emergenza Covid-19, Francesco paolo Figliuolo, che ha disposto un ordine chiaro sull’ordine da seguire ai fini della vaccinazione per le persone con disabilità ed elevata fragilità, in Sardegna, secondo l’associazione Thalassa Azione Onlus Aps, le operazioni della campagna vaccinale stanno andando a rilento.

“E’ più di un anno che le persone con disabilità vivono una condizione di isolamento sociale più forte rispetto alla popolazione priva di patologie e attendono ormai da mesi di sottoporsi alla terapia vaccinale anti-Covid per proteggere se stessi e le persone accanto a loro. Per questo motivo la nostra Associazione chiede all’Assessorato alla Salute della Regione Sardegna e a chi di dovere, che si rispetti tale priorità e ci si occupi di vaccinare tutti i pazienti con emoglobinopatie seguiti presso i centri di cura sardi“.

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“La condizione che si presenta oggi, in base alle informazioni che ci arrivano dai vari territori regionali, evidenzia una situazione a macchia di leopardo con enormi difformità rispetto alle procedure di contatto e di somministrazione del vaccino. Abbiamo infatti alcuni centri di cura, afferenti ad ASSL diverse, come quelli di LanuseiOlbia e Alghero in cui le procedure di vaccinazione sono state concluse; ci sono invece strutture come il centro trasfusionale e la Pediatria di Sassari, la SSD Talassemia dell’Ospedale Microcitemico A. Cao di Cagliari e il centro di Nuoro in cui la vaccinazione sta procedendo con una certa regolarità;  nel centro di Oristano invece si procede un po’ a singhiozzo: si è cominciato a somministrare le prime dosi ad alcuni pazienti ma in questo momento sembra essersi fermato tutto; poi ci sono centri come San Gavino Monreale e Carbonia in cui  non si è ancora provveduto a vaccinare nessun paziente”.

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criticità acuite dall’assenza di risposta da parte dell’amministrazione regionale: “I primi di marzo – ricorda l’associazione – abbiamo inviato una comunicazione alle varie ASSL di competenza e ai responsabili delle varie Conferenze territoriali dei servizi sanitari ma, non ottenendo nessuna risposta rispetto alle nostre richieste, abbiamo atteso che la situazione migliorasse. Sebbene in alcuni territori la vaccinazione sia iniziata e continui a procedere, ci sono ancora troppi pazienti in attesa di essere immunizzati”.