Tutela del patrimonio culturale europeo, Antonio Tajani: “Quali misure intende adottare la Commissione?”.

A settembre il Parlamento italiano ha approvato il cosiddetto “emendamento stadi” (articolo 55 bis legge n. 120/2020). Tale emendamento è stato inserito per semplificare i numerosi procedimenti amministrativi previsti dal codice dei beni culturali e del paesaggio, che mira alla tutela del patrimonio culturale. Una questione ricordata dall’eurodeputato del Partito Popolare Europeo, Antonio Tajani, per il quale “bisogna evitare che tale codice rappresenti un ostacolo alla necessaria ristrutturazione dei beni culturali pregiudicandone la funzione economica”.

Nel suo intervento l’esponente del PPE italiano ha chiesto alla Commissione europea come saranno disciplinate a livello UE le ristrutturazioni dei beni culturali coniugando la difesa del patrimonio culturale con la valorizzazione economica dei beni culturali e, ancora, quali azioni l’Esecutivo europeo, adotterà per meglio coordinare l’azione degli Stati membri nel settore della cultura.

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Oggi è intervenuta la Commissaria Mariya Gabriel a nome della Commissione europea: “La Commissione europea attribuisce grande importanza alla salvaguardia di tutte le forme di patrimonio culturale” ricordando, però, che l’Unione europea non ha alcuna competenza per intervenire direttamente, giacché la tutela, la conservazione e la valorizzazione economica del
patrimonio culturale sono in primo luogo una responsabilità nazionale.

“La Commissione – ha rimarcato la Gabriel – agisce ai sensi dell’articolo 3, paragrafo 3, del trattato sull’Unione europea (TUE) e dell’articolo 36 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), conformemente all’articolo 167 TFUE. L’azione dell’Unione si limita a incoraggiare la cooperazione tra Stati membri nonché ad appoggiare e ad integrare la loro azione, anche al fine di garantire la conservazione e la salvaguardia del patrimonio culturale di importanza europea. La Commissione – ha confermato la commissaria bulgara – ha istituito un gruppo di esperti sul patrimonio culturale composto da rappresentanti degli Stati membri, esperti e dai principali portatori di interessi del settore. Tale gruppo di esperti offre consulenza e competenze alla Commissione e funge da piattaforma per la consultazione e lo scambio di informazioni sulle politiche in materia di patrimonio culturale”.

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“All’inizio della crisi Covid-19, inoltre, la Commissione ha istituito una piattaforma digitale per facilitare un dialogo costante tra gli Stati membri ‘CreativesUnite’, che consente a tutti i settori culturali e creativi di condividere iniziative e azioni in risposta alla pandemia”, piattaforma che al momento conta oltre 26 500 utenti e più di 520 post.

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