Sistema penitenziario, Corrao: “Formazione funzionari da migliorare”.

Riconoscere giuridicamente la professione di dirigente penitenziario e migliorare il percorso di formazione degli operatori delle carceri italiane. Questi in sintesi i principali punti oggetto di una recente interrogazione parlamentare dell’esponente di Verdi/Alleanza Libera Europa, Ignazio Corrao.

“Il progetto CCJ4C European Career Counselling Guidelines for Staff Working in Criminal Correctional Justice System, finanziato dal programma Erasmus+, ha messo in evidenza alcune criticità del sistema penitenziario italiano – scrive Corrao -. La formazione dei funzionari, sia agenti penitenziari che dirigenti, è scarsa, soprattutto dal punto di vista psicologico, mentre la dotazione tecnologica e digitale delle infrastrutture di gestione degli istituti penitenziari è fatiscente e non adeguata alla difficile condizione carceraria. Inoltre – prosegue -, non esiste alcun riconoscimento giuridico della professione di dirigente penitenziario e, pertanto, alcun contratto collettivo nazionale di categoria: tale qualifica viene accorpata ad altre tipologie del settore pubblico”.

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Criticità che la stessa Direttiva Europea 2012/29/EU in materia di giustizia riparativa, che prevede ampia e continua formazione, non risove essendo applicata solo ai mediatori mentre andrebbe estesa a tutti funzionari del sistema penitenziario.

Necessario, secondo l’esponente italiano, avviare un percorso di riforme concernenti la formazione del personale, l’aggiornamento tecnologico, la previsione di un supporto psicologico all’interno del sistema penitenziario per il miglioramento delle condizioni lavorative e prospettive di carriera per le figure professionali.

Della risposta all’interrogazione, si è incaricato il Commissario alla Giustizia, Didier Reynders: “La Commissione ricorda che le questioni relative alla detenzione, tra cui la formazione e il sostegno psicologico per il personale penitenziario, sono principalmente di competenza degli Stati membri. L’8 dicembre 2022 la Commissione ha tuttavia adottato una raccomandazione sui diritti procedurali di indagati e imputati sottoposti a custodia cautelare e sulle condizioni materiali di detenzione. Inoltre – ha aggiunto Reynders – per quanto riguarda i minori privati della libertà personale durante i procedimenti penali, si applica la direttiva sulle garanzie procedurali per i minori”.

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Nel suo intervento l’esponente della Commissione von der Leyen ha poi evidenziato i numeri sulla densità carceraria tracciati nelle statistiche penali annuali del Consiglio d’Europa (SPACE I 2021). Un dato che al 31 gennaio 2021 ammontava in Italia a ben 105,5 detenuti, mentre circa 61 sono stati i suicidi nel 2020 su un totale di 53.329 carcerati nel nostro Paese.