La Cina agli Stati Uniti: “Revocate le sanzioni ai funzionari cinesi”.

La Repubblica Popolare Cinese ha chiesto di revocare immediatamente le sanzioni adottate dagli Stati Uniti per le violazioni dei diritti umani. “La recente dichiarazione degli Stati Uniti è piena di pregiudizi ideologici e bugie – si legge nella nota del Portavoce del Ministero degli Esteri Wang Wenbin -. Ciò che gli Stati Uniti hanno deciso viola il diritto e le norme internazionali e interferisce gravemente negli affari interni della Cina”.

“I principali violatori dei diritti umani al mondo sono gli stessi Stati Uniti”, ha aggiunto Wang, sottolineando che gli statunitensi “dovrebbero pentirsi di aver massacrato i nativi americani e aver ridotto la loro popolazione a 250.000 all’inizio del 20° secolo rispetto agli originari 5 milioni della fine del 15° secolo”.

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“Di fronte a quasi 1 milione di morti per Covid-19, 40.000 vittime di violenza armata ogni anno e decine di migliaia di vittime di discriminazione razziale, gli Stati Uniti dovrebbero riflettere sul proprio deficit di diritti umani. Gli Stati Uniti – ha proseguito la filippica del portavoce Wang – dovrebbero chiedere perdono alla comunità internazionale per aver condotto la guerra in Iraq, Siria e Afghanistan e aver causato 330.000 morti tra i civili e oltre 26 milioni di rifugiati, piuttosto che tenere conferenze sui diritti umani”.

Affondo conclusosi con l’appello del portavoce cinese affinché gli Stati Uniti inizino a “risolvere i propri problemi cronici, invece di minare quelli di altri Paesi in nome della protezione dei diritti umani. Se gli Stati Uniti smetteranno di agire in tal modo la situazione dei diritti umani nel mondo non potrà che migliorare”.

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