I programmi LIFE in Sardegna. Intervista a Gianluca Cocco.

Il programma  LIFE  è un programma finanziato dall’Unione Europea con l’obiettivo di contribuire a uno sviluppo sostenibile e  creare  strategie e piani della comunità europea in ambito ambientale e nel campo dei cambiamenti climatici.

Gianluca Cocco, direttore del Servizio Sostenibilità Ambientale, Cambiamenti Climatici, Sistemi Informativi, dell’Assessorato della Difesa Dell’Ambiente, non ha dubbi sull’importanza del programma LIFE:

I progetti LIFE presentano una doppia caratteristica, sono particolarmente utili e faticosi, perché sono molto complessi e richiedono tempo per la rendicontazione dei progetti, però i vantaggi che portano sono indubbi: prima di tutto si ricevono importanti risorse europee per portare avanti attività che hanno ricadute molto forti sul territorio, e , ancora, attraverso di essi riusciamo a conoscere nuovi partner istituzionali con i quali lavorare, imparare, instaurare relazioni molto forti e trasferire le buone pratiche della Regione Sardegna”.

Attualmente, tra le migliori pratiche regionali si possono citare 3 progetti LIFE gestiti dall’ing. Gianluca Cocco: GPPbest, Master Adapt e SheepToShip.

Il primo progetto si è concluso nel 2018, si chiamava GPPbest – Best practices exchange and strategic tools for GPP – Scambio delle migliori pratiche e strumenti strategici per il GPP che si occupava di Green Public Procurement, ovvero di acquisti verdi pubblici. Negli acquisti verdi della pubblica amministrazione la Sardegna è leader europeo, essendo stati i primi pionieri sul campo. Grazie a questo progetto il pubblico compra dei prodotti verdi, costruisce dei palazzi green, costruendoli con criteri verdi. Comprando verde le imprese adeguano il loro modo di produrre beni e servizi, e quindi è un meccanismo con cui si modifica il modo di produzione e di utilizzo dei beni. Siamo stati scelti dalla Regione Basilicata, capofila del progetto, all’interno di una rete composta dal Ministero dell’Ambiente della Romania, dalla Regione Lazio, e dalla Fondazione Ecosistemi, per portare la nostra buona pratica sul GPP e raccontare ad altre regioni italiane o addirittura altri  stati, come si fa il GPP, come si portano avanti le strategie green.”

Un’altra esperienza particolarmente significativa riguarda il progetto Master Adapt perché la Regione Sardegna ha iniziato ad occuparsi di adattamento ai cambiamenti climatici. “L’adattamento ai cambiamenti climatici va insieme alla mitigazione. Mitigare vuol dire ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera attraverso le auto elettriche, attraverso le auto Eruo8 Euro9 che emettono sempre di meno, attraverso incentivi all’industria per inquinare di meno, attraverso tutto un insieme di cose che la Regione Sardegna già faceva, perché noi ci occupavamo già da tanto tempo di mitigazione, mentre invece non ci occupavamo di adattamento ai cambiamenti climatici. Il clima sta cambiando già da tanto tempo e siamo molto in ritardo rispetto agli accordi di Parigi. Adattamento ai cambiamenti climatici  significa che il clima cambia, che la temperatura aumenta, che gli oceani salgono, che piove di meno, ma quando piove, piove molto di più, quindi gli eventi estremi stanno aumentando molto velocemente, e l’uomo adatta i propri piani, le proprie pianificazioni, i propri piani urbanistici comunali, i propri piani di utilizzo del litorale, si adatta proprio ai cambiamenti climatici. Era un tema nuovo, abbiamo iniziato ad occuparcene 3 anni fa, proprio perché la Sardegna in questo momento sta coordinando la Commissione Ambiente ed Energia nella Commissione Stato-Regioni, che è una commissione su tutti i provvedimenti di tipo statale, in cui le regioni danno il proprio parere e vengono ascoltate. Dentro c’è una commissione che si chiama Commissione Ambiente ed Energia e in questo momento la Regione Sardegna la sta coordinando. Questo progetto LIFE mira al Main Streaming delle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici. Main Streaming vuol dire portare il tema dell’adattamento e farlo scendere a cascata dentro tutta la pianificazione, dentro le politiche regionali, quindi fare in modo che tutti gli assessorati sappiano cos’è l’adattamento ai cambiamenti climatici. Quindi lavorare sul progetto Master Adapt serve proprio a scrivere delle linee guida e creare maggior consapevolezza sui temi dell’adattamento ai cambiamenti climatici dentro le regioni e non solo, perché si tratta anche di scendere di scala, fare quello che si chiama downscaling, e arrivare alle città metropolitane, per esempio di Cagliari, di Venezia, del Seveso, e in Puglia, c’è un unione di comuni con cui stiamo lavorando. Naturalmente per fare questo serve studiare un quadro climatico, cioè serve capire come il clima sta cambiando, come sta cambiando in Sardegna, quindi noi dentro il progetto abbiamo dovuto capire da un quadro nazionale che esisteva, insieme ai nostri partner istituzionali, qual è il quadro climatico per la Sardegna, e lavorare su quello in maniera tale da poter avere uno strumento su cui tarare la pianificazione. Questo progetto sta andando avanti e si concluderà tra un anno. I risultati  sono molto significativi, abbiamo creato una fortissima consapevolezza sul tema dell’adattamento e abbiamo imparato molto. Coordinare un progetto tra l’altro è un tema ancora più complicato perché tu sei responsabile verso l’Unione Europea di tutto il progetto che stai coordinando e anche del lavoro degli altri partner.

Attraverso il progetto europeo LIFE  abbiamo scritto la strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici che è una delibera di giunta pubblicata il 6 Febbraio del 2019. È stato un lavoro molto impegnativo, incentrato soprattutto su 3 macro temi, le acque interne, i boschi le foreste e l’agricoltura, e infine l’ultimo tema era quello dell’emergenza pluviometrica. Su questi macrotemi è stato possibile scrivere una strategia più snella, un metodo con cui l’adattamento ai cambiamenti climatici può essere portato in ogni campo della pianificazione, da quella dei trasporti, a quella energetica, a quella paesaggistica, e così via. Anche per questo abbiamo avuto necessità di uno studio climatico delle condizioni della Sardegna, che ha fatto il Centro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC), attraverso il quale abbiamo capito i diversi scenari in cui la Sardegna si sta proiettando al 2050 e al 2100. Naturalmente poi abbiamo lavorato anche sui sistemi informativi, sul monitoraggio, e su tutta una serie di cose. Questa strategia pubblicata a Febbraio di quest’anno ha vinto il primo premio come miglior pratica sui temi  ENERGIA, AMBIENTE, e CAPITALE NATURALE al FORUM PA 2019, che è la più grande manifestazione per pubbliche amministrazioni, quindi un premio prestigiosissimo di cui sono particolarmente contento perché ha premiato anche l’entusiasmo e l’energia che tutto il gruppo di lavoro ha messo partendo sostanzialmente da zero.”

La terza buona pratica implementata dal Servizio Sostenibilità Ambientale riguarda la produzione ovino-caprina della Sardegna. Il Progetto SheepToShip per Gianluca Cocco sta provando a portare innovazione nel settore: “Stiamo facendo in modo che le emissioni del comparto ovino-caprino nelle aziende diminuiscano del 20% in 10 anni. È un obiettivo molto ambizioso, stiamo lavorando insieme a partner come il CNR di Sassari, l’Università di Sassari, Agris Sardegna, Laore. Un partenariato tutto sardo. È un progetto molto bello che lavora su un comparto su cui noi non siamo particolarmente esperti, ma forti delle esperienze sui LIFE che abbiamo acquisito già con gli altri 2 progetti, siamo molto interessati ad approfondire anche questo, che anche se non è il nostro core-business, ci proietta in un campo per noi nuovo, e sul quale stiamo scrivendo il piano d’azione ambientale del progetto.”

LEGGI ANCHE:  Cybercrime, 'Operazione Black Out': anche Cagliari tra le città interessate.

Quindi , riassumendo, cosa sta realizzando il programma LIFE per la Regione Sardegna?

Sta aumentando significativamente la nostra professionalità e la nostra consapevolezza su una serie di temi, sta drenando risorse pubbliche europee sul territorio sardo, permettendo di realizzare buone pratiche per il territorio e da esportare anche in altre regioni italiane o in altri territori dell’Unione Europea. Io credo molto nella progettazione europea, sono convinto che lavorare in rete, imparare da chi ha fatto meglio di te, portare esempi buoni in Sardegna, migliorarli e diventare buona pratica, sia veramente uno degli obbiettivi più importanti da raggiungere.

(Martina Mameli)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.