Elezioni 2024, la Todde evoca il ‘Segreto di Pulcinella’: “Cagliari città ferma, dimenticata e insicura”.

Sporcizia, insicurezza e assenza di prospettive. Questa, in estrema sintesi, la condizione nella quale versa la città di Cagliari secondo la leader del Campo largo, Alessandra Todde, oggi entrata a gamba tesa sul candidato del centrodestra Paolo Truzzu (nonché primo cittadino di Cagliari) al termine dell’ennesima ‘passillara’ pre elettorale al mercato di San Benedetto.

Un giudizio, difficilmente discutibile, che conferma il tenore della dialettica politica di queste “povere elezioni”, per usare un eufemismo, oltre che rimarcare ciò che è già ampiamente risaputo tra la popolazione cittadina: “Cagliari è allo sbando e la gente è esausta per come ha lavorato Truzzu. Una città sporca, insicura, ferma, bloccata, non curata, dimenticata. Lo storico mercato di San Benedetto sta per affrontare una chiusura triennale per una pessima ristrutturazione voluta da Truzzu. Tutto ciò a discapito degli operatori che si dovranno spostare in un anonimo capannone costruito nelle vicinanze di un altro esempio di mala gestione: il Teatro Lirico. Un teatro che potrebbe essere una perla culturale e che invece soffre decisioni miopi e una gestione trascurata che compromettono soprattutto la stagione estiva. Cagliari è segnata da cantieri interminabili e da una gestione della nettezza urbana inadeguata, con strade sporche e scuole in difficoltà. A ciò si aggiunge una qualità dell’aria tra le peggiori d’Italia. Un disastro. Chi è il responsabile di tutto ciò? Paolo Truzzu. Il terzultimo sindaco d’Italia per gradimento che chiede ai sardi una promozione. Chiede il voto e promette di andare in continuità. Continuità con l’incapacità di gestire, con l’incompetenza, l’inaffidabilità e la disonestà dimostrati dalla giunta uscente. Una vergogna. Il 25 febbraio possiamo cambiare tutto questo”.

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