Dl Lavoro, sì al riconoscimento dei contributi previdenziali persi con l’Inps.

Chi ha perso interi anni di contributi perché aveva un debito, anche piccolo, con l’Inps – annullato d’ufficio grazie ai provvedimenti di ‘rottamazione e stralcio delle cartelle di pagamento’- potrà richiedere all’Istituto il riconoscimento degli stessi anni. 

È questa l’importante novità contenuta nella conversione in legge del Decreto Lavoro. Una misura, secondo il Caf Cia, che sana un’anomalia fortemente penalizzante.

“Lo stavamo denunciando da mesi: l’operazione stralcio dei debiti di importo fino a mille euro già disposta nel 2018 e replicata con la legge di Bilancio 2023 – spiega Nicola Antonio Sichetti – avrebbe messo di nuovo nei guai tanti inconsapevoli lavoratori autonomi e professionisti iscritti alla gestione separata dell’Inps, ed in modo particolare i lavoratori professionali del mondo agricolo. I coltivatori diretti e gli Iap (Imprenditori agricoli professionali) infatti, beneficiando loro malgrado della cancellazione dei suddetti debiti, avrebbero subito ed hanno in passato subito, la cancellazione di interi anni di contributi”. 

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“La questione – ha aggiunto Sicchetti – è correlata alla non frazionabilità dei periodi contributivi degli imprenditori agricoli professionali iscritti all’Inps: anche con sole poche centinaia di euro di debito nei confronti dell’Istituto, un intero anno o più anni di contributi non vengono riconosciuti. Il beneficio della cancellazione del debito, seppur minimo visto l’importo massimo di mille euro, è stato quindi tragicamente sopraffatto dalla cancellazione di interi anni di contributi. Ed oltre al danno la beffa: quanto comunque versato (in larga parte) per lo stesso anno, è stato acquisito alle casse dell’Inps. Finalmente – spiega ancora Sichetti – con un emendamento al Decreto Lavoro, ai lavoratori autonomi, compresi i Coltivatori diretti e gli Imprenditori agricoli professionali, viene concessa la possibilità di “riscattare” su domanda, gli anni di contributi conseguentemente cancellati con lo stralcio ed anche per gli anni contemplati dal provvedimento del 2018“.

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Gli effetti del provvedimento, però, non saranno immediatamente operativi, in quanto il legislatore ha incaricato l’Inps di disporre i dovuti atti. “Auspichiamo – conclude il presidente – che l’Inps si adegui al più presto tranquillizzando tanti lavoratori, normalizzandone la posizione previdenziale come atteso da anni”.