Covid: in Sicilia si prova a contrastare il ritiro sociale dei giovani.

Dopo aver sperimentato il ritiro sociale forzato in era pandemica, sempre più giovani stanno scegliendo volontariamente di vivere in isolamento, dentro le proprie stanze ed escludendo ogni rapporto con le persone.

Un risultato, contro il quale faranno poco gli interventi cerotto prospettati per i giovani – ultimo l’assurdo Piano Neet della ministra Fabiana Dadone -, che non potrà che portare tanti giovani italiani a restare schiavi di una prigionia volontaria, segnando un progressivo distacco dalla propria comunità.

Sul tema, in Sicilia, l’associazione Hikikomori Italia Genitori onlus, nata per contrastare il fenomeno e dare supporto alle famiglie, ha firmato, lo scorso 10 marzo, un protocollo di intesa con l’Ufficio scolastico regionale. Una nuova alleanza per tentare di arginare il problema,avviare nuove azioni di sensibilizzazione e creare reti, relazioni e forme di aiuto per i ragazzi hikikomori. “Le famiglie – fanno sapere dall’associazione – potranno rivolgersi alle istituzioni regionali ottenendo il rispetto e la attenzione dovuti a un fenomeno purtroppo molto ignorato e trascurato. Il lavoro da fare è ancora tanto, ma questi risultati ci danno la forza di continuare a lottare”.

“Questo protocollo – ha ricordato Marcella Greco, coordinatrice dell’associazione siciliana – rappresenta l’inizio di una serie di interventi affinche’ si diffonda la conoscenza di Hikikomori e liberare i ragazzi da una prigionia volontaria”.

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foto www.hikikomoriitalia.it