COVID-19 e istruzione, PE: “Necessarie misure per colmare il divario digitale”.

La crisi Covid-19 ha evidenziato le disuguaglianze sull’accesso all’istruzione nell’UE. Secondo l’UNESCO, durante la prima crisi di Covid-19 anche nei Paesi più sviluppati del mondo l’accesso all’istruzione digitale è stato di circa il 90%, il che significa che ancora il 10% degli alunni delle scuole è stato escluso. Inoltre, meno del 25% dei paesi a basso reddito ha fornito una qualche forma di apprendimento a distanza.

Una constatazione rimarcata dal Parlamento europeo che ha chiesto, con l’approvazione della risoluzione di oggi, con 593 voti favorevoli, 58 contrari e 36 astensioni, di colmare il divario digitale nell’UE e rendere accessibile l’istruzione.

Il PE condanna le “gravi discrepanze” in termini di accesso all’istruzione che si sono verificate nei Paesi UE durante il lockdown, con una alta percentuale di alunni, che arriva al 32% in alcuni Paesi, che non hanno avuto accesso all’istruzione per diversi mesi. Una perdita che potrebbe ridurre i futuri livelli di reddito della generazione colpita e produrre un impatto potenzialmente negativo sulla produttività del lavoro e sulla competitività dell’UE.

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Colmare il divario deve essere, per il Parlamento europeo, una preoccupazione immediata e la Commissione deve dare priorità a investimenti mirati nelle infrastrutture per migliorare la connettività a livello europeo, in particolare nelle zone rurali e remote, e aumentare l’accesso alle apparecchiature digitali. Inoltre, si deve investire nelle opportunità di aggiornamento e di sviluppo professionale per gli insegnanti e i formatori.

Parlando a nome della commissione per la Cultura e l’Istruzione Victor Negrescu, parlamentare del gruppo S&D, ha ricordato che “molti Paesi sono ancora impreparati alla seconda ondata che sta colpendo l’Europa. Si dovrebbe fare di più per garantire a tutti l’accesso a un’istruzione e a una formazione di qualità, e per questo dobbiamo investire nell’istruzione. Ci rammarichiamo profondamente che il Consiglio proponga tagli ai programmi che sostengono l’istruzione e la formazione. Ribadiamo la richiesta di triplicare il bilancio del programma Erasmus+. Incoraggiamo gli Stati membri ad aumentare significativamente la spesa pubblica per l’istruzione”.

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Il PE, inoltre, ha criticato la mancanza di coordinamento e di scambio di buone pratiche a livello europeo, invitando la Commissione e gli Stati membri a collaborare strettamente per ridurre al minimo i rischi sanitari, attraverso una piattaforma che consenta agli Stati membri di condividere le buone pratiche e trasformare lo spazio europeo dell’istruzione “da una visione approssimativa basata su principi generali in un programma di lavoro concreto”.

Il pacchetto di misure sull’istruzione presentato dalla Commissione è stato accolto con favore dal Parlamento, come richiamato dalla relatrice Sabine Verheyen (PPE): “Accogliamo con favore il pacchetto di misure sull’istruzione presentato dalla Commissione alla fine di settembre; tuttavia, si tratta solo del primo passo. È giunto il momento che la visione di uno spazio europeo dell’istruzione e di un rinnovato piano d’azione per l’istruzione digitale sia sostenuta da misure concrete e da fondi adeguati”.

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