Covid-19, come prevenire il contagio indoor.

Secondo uno studio internazionale, condotto con la partecipazione dei ricercatori del Cnr, mantenere il giusto grado di umidità e un adeguato ricambio d’aria potrebbe evitare evita la propagazione del virus negli ambienti al chiuso, specialmente dove il rischio è più alto, come ospedali e studi medici.

È risaputo, infatti, che il Sars-Cov-2 non si trasmette solo per contatto diretto, ma può diffondersi attraverso l’aria tramite “droplet”, le goccioline di saliva nebulizzata, come confermato da Francesca Costabile del Cnr-Isac: “Sebbene il virus, di per sè, abbia dimensioni dell’ordine di un centinaio di nanometri (il diametro di un capello è di 50.000-180.000 nanometri) è verificato che una persona infetta, attraverso la respirazione, la vocalizzazione, la tosse, gli starnuti, può emettere un aerosol contenente potenzialmente il SARS-CoV-2”.

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Nello studio, pubblicato sull’International Journal of Environmental Research and Public Health da Cnr-Isac, sono suggerite strategie di prevenzione e mitigazione del rischio di trasmissione aerea del virus: “Oltre che in composizione, le particelle di tali aerosol variano notevolmente in dimensioni, da meno di 1.000 nanometri, il diametro delle polveri sottili, a valori superiori ai 5.000 nanometri, dimensione delle tipiche droplets respiratorie”, prosegue Costabile.

“Robusti risultati di laboratorio – secondo la ricercatrice – dimostrano come la trasmissione del virus, in ambienti privi di radiazione solare, sia favorita da condizioni secche e fredde. Su tale base – all’interno di ambienti chiusi con luce solare diretta fredda, secca e con ventilazione insufficiente – raccomandiamo innanzitutto: di mantenere un’adeguata umidificazione dell’aria interna (nel range 40-60%) soprattutto laddove ci si trovi in condizioni di temperature sotto i 20° C, l’utilizzo di purificatori d’aria, di un’adeguata ventilazione meccanica anche nei periodi invernali e la misura della concentrazione del biossido di carbonio (CO2) in aria, da mantenere sotto le 1000 ppm. Sconsigliamo, infine, l’utilizzo di nebulizzatori in alcune procedure mediche e di tipologie di disinfettanti per le pulizie come quelli al perossido di idrogeno. In assenza di queste precauzioni il rischio potrebbe permanere pur indossando la mascherina chirurgica”.

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foto Tommaso.sansone91