Caucaso, Comunità Armena: “Suoni e balli mentre si muore”.

Dal 12 dicembre, la repubblica armena del Nagorno Karabakh-Artsakh è isolata dal resto del mondo a causa del blocco del corridoio di Lachin, ovvero l’unica strada di collegamento con l’Armenia. A segnalare l’ultimo episodio della crisi nel Causaso tra Armenia e Azerbaigian è stato il Consiglio per la comunità armena di Roma secondo il quale circa 120mila persone starebbero andando incontro a una crisi umanitaria senza precedenti.

Cominciano a scarseggiare alimenti, medicine e carburanti, i bancomat sono fuori uso per mancanza di contante. In questi giorni circa 4000 tonnellate di viveri e materiali non sono potuti entrare nel territorio rimasto agli armeni dopo l’ultima guerra scatenata dal regime autocratico del presidente dell’Azerbaigian Aliyev”.

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Da qui la critica all’azione della rappresentanza diplomatica dell’Azerbaigian in Italia: “Apprendiamo che mentre questa popolazione sta affrontando tali asperità, un noto teatro romano ospita un evento artistico organizzato dalla rappresentanza diplomatica dell’Azerbaigian per celebrare la vittoria nell’ultima guerra costata circa ottomila morti in 44 giorni. A tale evento immaginiamo saranno stati invitati anche autorevoli esponenti della società italiana: a loro il Consiglio per la comunità armena di Roma rivolge un appello affinché siano ben consapevoli della natura del regime azero e non avallino una politica guerrafondaia e crudele di un regime che le classifiche internazionali sulla libertà di informazione e pensiero collocano agli ultimi posti nel mondo”.

Foto di Makalu da Pixabay

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