Si scrive ancora in Sardegna? Ne abbiamo parlato con l’autrice ed editrice Carmen Salis.
Si scrive ancora in Sardegna? Chi sono che le persone che, spesso “segretamente”, praticano l’arte della letteratura e della poesia? Quali i generi maggiormente in voga? Ne abbiamo parlato con Carmen Salis, autrice, insegnante di scrittura e presidente di Amicolibro, associazione e casa editrice che dedica una particolare attenzione a scrittori esordienti o emergenti.
Carmen, da editrice hai uno sguardo privilegiato su scrittori esordienti e aspiranti.Si scrive ancora in Sardegna?
Si dice che ci siano più persone che scrivono di quelle che leggono. Non lo so se è poi vero. Vero comunque è che raccontare e scrivere è un diritto di chiunque.
Certo, poi scrivere non significa necessariamente pubblicare, e quindi avere un posto nel panorama editoriale, ma credo che ci siano tanti scrittori validi che potrebbero farlo. Arrivare non è facile, comunque non basta avere le storie e saperle raccontare. In Sardegna si scrive, e il bello è che si scrive, anche, della Sardegna.
Quali sono i temi ricorrenti?
I temi sono vari: dal noir al romanzo d’amore, a quello di formazione, al giallo, alla poesia, al fantasy e al saggio.
Qual è, se esiste, il ritratto dell’aspirante scrittore che si propone a te?
Dipende da quali esperienze ha avuto e da quanto conosce questo mondo. C’è lo scrittore che ha un sogno nel cassetto e si affida completamente all’editore che può realizzarlo. Chi conosce bene il percorso del manoscritto e collabora non investendo troppo in aspettative.
C’è chi è convinto di aver scritto qualcosa di straordinario e quindi pensa di fare il botto; poi c’è chi crede che l’editore voglia imbrogliarlo e quelli che pensano che il libro non debba subire nessun tipo di correzione.
Qual è il genere letterario prevalente negli scrittori esordienti?
Non ce n’è uno in particolare. Oggi la voglia di scrivere alimenta scuole di scrittura, laboratori, masterclass e quant’altro. Questo a volte aiuta a indirizzare chi vuole scrivere nel proprio cammino, seguendo il talento, altre invece verso quello che il mercato editoriale richiede. Ovvero cosa venderebbe di più. Perché, purtroppo, diciamolo, il libro è un prodotto commerciale.
Possiamo affermare che il cinema abbia presto il posto della letteratura nella formazione degli scrittori?
No. Io non lo penso.
Esiste nella scena culturale cagliaritana una tendenza all’autoreferenzialità e alla creazione di micro “cerchi magici” ?
Assolutamente sì. Come nel resto del mondo e come in ogni campo artistico.
Potrebbe mai nascere a Cagliari un nuovo Tomasi di Lampedusa?
Magari è già nato e ancora nessuno se n’è accorto.