‘Quota 100’, Commissione UE: “Ridurre il peso delle pensioni di vecchiaia nella spesa pubblica”.

Da cavallo di battaglia delle riforme del Governo Conte I a misura previdenziale da abrogare. Questa la breve storia della riforma previdenziale “Quota 100”, fortemente voluta dalla Lega nel periodo di alleanza con il Movimento 5 Stelle. Recentemente, infatti, il premier italiano Giuseppe Conte ha proposto di porre fine alla misura previdenziale “Quota100”, da lui stesso portata avanti poco più di un anno fa con la precedente maggioranza di governo, come ricordato dall’eurodeputata Silvia Sardone (ID): “Tra le motivazioni di questa scelta vi sarebbero eventuali risparmi di spesa (a fronte di evidenti danni per i cittadini italiani) e la necessità di rispettare le raccomandazioni europee”.

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Il Consiglio europeo, che ha varato il fondo per la ripresa, in particolare ha delineato i criteri con i quali la Commissione valuterà i piani per la ripresa, chiedendo, per l’esponente ID, il recupero dello scorso regime pensionistico ponendo fine alla misura ‘Quota 100’.

Sulla questione oggi è intervenuto il Commissario Nicolas Schmit che ha ricordato che nel mese di luglio 2019 il Consiglio aveva raccomandato all’Italia di adottare misure per attuare pienamente le passate riforme pensionistiche al fine di ridurre il peso delle pensioni di vecchiaia nella spesa pubblica e creare margini per altra spesa sociale e spesa pubblica favorevole alla crescita.

Secondo la raccomandazione del Consiglio, il bilancio 2019 e il decreto legge di attuazione del nuovo regime di pensionamento anticipato del 2019, accessibile fino al 2021, tornano indietro su elementi delle precedenti riforme delle pensioni, aggravando la sostenibilità a medio termine delle finanze pubbliche.

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