Grafica pubblicitaria. 15 km di scaffalature nel video dell’Archivio di Stato di Novara

Cosa proteggono dal passare del tempo gli oltre 15 chilometri di scaffalature dell’Archivio di Stato di Novara? Lo si scopre nel video “Il patrimonio dell’Archivio di Stato di Novara”, con il quale l’istituto ha aderito alla campagna ‘La cultura non si ferma’, promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo con lo scopo di aggregare e far crescere l’offerta del patrimonio culturale fruibile da casa.

La voce narrante del direttore dell’Istituto, Davide Bruno De Franco, propone un excursus nella storia, dal Medioevo al Novecento, illustrando documenti come il diploma solenne del 1155 di Federico Barbarossa, con tanto di sigillo originale, con il quale l’imperatore conservava al Vescovo Guglielmo di Novara diritti e possesso sulla città; le carte e i piccoli oggetti ricordo dell’Ospizio degli Esposti che accoglieva i fanciulli abbandonati, oppure la bizzarra lista degli ingredienti per il menu di Napoleone Bonaparte, quando fu ospite, nel 1796, della sede pavese del collegio Caccia, istituto per i figli della nobiltà novarese. Non mancano testimonianze più moderne, tra le quali una lettera del Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi ai Prefetti fino al bozzetto in acquarello di Aldo Beldì per la pubblicità del gorgonzola.

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Bastano 5 minuti per scoprire il ricco patrimonio custodito nel complesso di via dell’Archivio 2, in parte dei locali dell’antico monastero di S. Maria Maddalena e nella settecentesca Casa Andreoni.

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