UE. Mitigare le tensioni con l’Iran sul nucleare.

In seguito all’uccisione del generale Qassem Soleimani si sono riaccese le tensioni nelle relazioni tra l’Unione Europea e l’Iran, specialmente per quanto riguardo lo sviluppo di armi nucleari e la potenziale messa in discussione del Piano d’azione congiunto globale del 2015.

L’accordo per il nucleare, firmato nel 2015 da Iran, Francia, Germania, Regno Unito e UE, insieme a Cina, Russia e Stati Uniti fu stipulato per garantire che il programma nucleare dell’Iran rimanesse pacifico in cambio della revoca delle misure restrittive nei confronti del paese. L’accordo iniziò ad essere operativo dal 16 gennaio 2016, in seguito alla conferma da parte dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica sul rispetto degli impegni da parte dell’Iran riguardo allo smantellamento nucleare.

Con il cambio dell’amministrazione USA, nel gennaio 2017, Donald Trump, si è costantemente opposto all’accordo, annunciando, a gennaio 2018, che gli Stati Uniti avrebbero interrotto l’attuazione dell’accordo fino a che i suoi “disastrosi difetti” non fossero stati corretti. Nonostante gli sforzi da parte dell’UE di far fronte alle sue preoccupazioni, a maggio 2018 Trump ha annunciato che gli Stati Uniti si sarebbero ritirati dall’accordo e avrebbero imposto di nuovo sanzioni all’Iran. 

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Vladimir Putin, Hassan RouhaniL’UE ha continuato a difendere l’accordo nucleare, confermando che nel corso degli anni l’Iran, sottoposto a rigorose ispezioni da parte dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, aveva rispettato gli impegni assunti nell’ambito dell’accordo, anche se lo stato asiatico ha gradualmente annunciato di volere modificare l’accordo, come ad esempio nel caso del superamento del limite sulla quantità di uranio che poteva conservare.

Con l’uccisione del generale Soleimani, la tensione è esplosa e poco dopo l’attacco l’Iran ha annunciato il suo ritiro dal Piano d’azione congiunto globale e ha attaccato due basi militari statunitensi in Iraq con attacchi missilistici. 

La situazione si è ulteriormente aggravata l’11 gennaio quando l’Iran ha dichiarato di aver accidentalmente abbattuto un volo Ukraine International Airlines, uccidendo tutte le 176 persone a bordo. In seguito all’annuncio il popolo iraniano è sceso in strada a protestare.

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L’Ue ha chiesto un ridimensionamento delle tensioni e domenica 12 gennaio Francia, Germania e il Regno Unito hanno sollecitato l’Iran a rispettare di nuovo gli impegni presi nell’accordo per il nucleare.

Sul fronte istituzionale il Parlamento europeo è impegnato a monitorare la situazione in Iran e nel Medio Oriente. Il 19 dicembre 2019, ad esempio, i deputati hanno adottato una risoluzione per denunciare lo sproporzionato uso di forza da parte delle forze di sicurezza iraniane contro i protestanti non violenti. Il Parlamento ha anche garantito il proprio sostegno per l’accordo nucleare nel corso degli anni.

La deputata tedesca di Sinistra unitaria europea Cornelia Ernst, capa della delegazione del Parlamento per le relazioni con l’Iran, ha dichiarato: “Noi in quanto Unione europea dobbiamo chiarire agli Stati Uniti che l’assassinio di Soleimani è stato un’infrazione del diritto internazionale e alimentare i conflitti in Medio Oriente è una minaccia alla pace mondiale. Dobbiamo anche chiarire agli iraniani che è assolutamente sbagliato usare la violenza per trattare con i dimostranti. L’UE può e deve giocare un ruolo importante di moderatore.”

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Il deputato tedesco del Partito popolare europeo David McAllister, capo della commissione affari esteri, ha dichiarato: “Sono estremamente preoccupato dagli ultimi violenti sviluppi in Iraq, dopo la recente morte del generale iraniano Soleimani e il capo della milizia iracheno Abu Mahdi al-Muhandis.
Ora c’è un urgente bisogno di smorzare le tensioni e tutte le parti coinvolte devono agire con molta moderazione per fermare il ciclo di violenza e rappresaglie. Bisogna evitare ulteriori scontri e perdite di vite umane, dopo tanti anni di sforzi congiunti per combattere l’ISIS e portare pace e stabilità in Iraq e nell’intera regione che è chiaramente a rischio. A tale riguardo, preservare la Coalizione è essenziale.”

In serata il Parlamento europeo discuterà, in presenza del Capo della politica estera dell’UE, Josep Borrell, i recenti sviluppi in Iraq, Iran, Libia e gli sforzi per prevenire un conflitto internazionale.

Foto di PIXNIO

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