Ucraina, il Portavoce del Ministero degli Esteri cinese: “Gli Stati Uniti hanno l’obbligo di rispettare la Convenzione sulle armi biologiche”.

Oggi, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian è intervenuto sulle recenti accuse rivolte agli Stati Uniti d’America dal ministro russo Sergey Lavrov sulla presunta attività di sviluppo di armi biologiche in Ucraina. Secondo l’esponente dell’Esecutivo della Federazione Russa, in particolare, ci sarebbero circa “30 laboratori americani nella sola Ucraina e molti altri in diversi Paesi dell’Ex Unione Sovietica, lungo il perimetro dei confini con la Russia”.

Presenze ingombranti per il diplomatico cinese Zhao Lijian: “Abbiamo preso atto delle osservazioni del ministro degli Esteri Sergey Lavrov. La sicurezza biologica incide sull’interesse comune di tutta l’umanità e gli Stati Uniti hanno l’obbligo di rispettare la Convenzione sulle armi biologiche (BWC) e di fornire chiarimenti su questioni che preoccupano la comunità internazionale. In effetti, la comunità internazionale nutre da tempo forti preoccupazioni riguardo alle attività militari biologiche condotte dagli Stati Uniti in patria e all’estero. Non si tratta né dei laboratori statunitensi nella sola Ucraina né di un nuovo problema causato dalla situazione attuale”.

Sospetti più che fondati per il Portavoce del Ministero degli Esteri Cinese, sui quali, però, è richiesto un surplus di equilibrio diplomatico: “Accogliamo con favore la valutazione congiunta della comunità internazionale dei documenti rivelati dalla Russia nell’ambito della BWC e dell’ONU. Allo stesso tempo, anche i chiarimenti statunitensi saranno ascoltati in modo equo. La comunità internazionale può cogliere questa come un’opportunità per riavviare il processo negoziale per l’istituzione di un meccanismo di verifica. Ancora una volta, chiediamo agli Stati Uniti di cambiare la loro posizione di opporsi da soli all’istituzione di un tale meccanismo di verifica. Aiuterà a ripristinare la fiducia della comunità internazionale nell’adempimento degli obblighi internazionali da parte degli Stati Uniti e contribuirà anche a migliorare la biosicurezza globale”.

Zhao Lijian, foto Ministero degli Affari Esteri, Repubblica Popolare Cinese
Zhao Lijian, foto Ministero degli Affari Esteri, Repubblica Popolare Cinese

Sulle sanzioni dell’occidente alla Russia, Lijian ha ribadito la posizione della Cina: “Gli Stati Uniti ultimamente hanno fatto molte osservazioni provocatorie sulla Cina. Ad esempio, il segretario stampa della Casa Bianca Jen Psaki ha affermato che ‘la Cina dovrà affrontare conseguenze significative se la Cina sosterrà “l’invasione della Russia e che ci sono una serie di strumenti a nostra disposizione in coordinamento con i nostri partner europei nel caso dovessimo usarli’. Osservazioni – prosegue Zhao Lijian – che riflettono intimidazioni velate e smascherano la mentalità radicata della Guerra Fredda e la volontà di creare una contrapposizione a blocchi, tipico della filosofia americana”.

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“La Cina sulla questione ucraina, ha chiesto il dialogo e la negoziazione, lavorando per ridurre la situazione e proponendo l’iniziativa cinese per risolvere l’attuale crisi. Qualsiasi disinformazione che respinga gli sforzi della Cina è irresponsabile e immorale. Ribadisco che le sanzioni non sono mai mezzi efficaci per risolvere i problemi. La Cina si oppone a tutte le forme di sanzioni unilaterali e di “giurisdizione a braccio lungo” da parte degli Stati Uniti. Difenderemo risolutamente i diritti e gli interessi legittimi delle aziende e degli individui cinesi. Maneggiare il testimone delle sanzioni mentre si cerca il sostegno e la cooperazione della Cina semplicemente non funzionerà. Esortiamo gli Stati Uniti a non minare in alcun modo i diritti e gli interessi legittimi della Cina. Se gli Stati Uniti insistono per andare per la propria strada, la Cina prenderà sicuramente forti contromisure”.

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Sulle recenti dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy sulla decisione di restare fuori dalla NATO, Zhao Lijian ha esortato le parti a “prendere sul serio l’impatto negativo dell’espansione verso est della NATO sull’ambiente di sicurezza della Russia e lavorare per costruire un meccanismo di sicurezza europeo equilibrato, efficace e sostenibile”.

Conferenza stampa diventata più vivace grazie al commento dell’esponente del Ministero cinese sulle esternazioni del portavoce del Dipartimento di Stato americano secondo il quale – in riferimento all’azione della Russia sull’Ucraina -, “i grandi Paesi non possono fare il prepotente con i piccoli Paesi”: “E’ ironico per gli Stati Uniti dire che “i Paesi grandi non possono fare il prepotente con i Paesi piccoli”. Se gli Stati Uniti riflettessero su ciò che hanno fatto a Cuba e Panama negli anni ’60, a Grenada negli anni ’80, in Jugoslavia negli anni ’90, e in Afghanistan e Iraq all’inizio di questo secolo, e in seguito in Siria e Libia, scoprirebbero che questi sono esempi da manuale di grandi Paesi che fanno i prepotenti con i piccoli Paesi. Gli Stati Uniti hanno commesso atti di “bullismo internazionale”.

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“Il mondo – evidenzia ancora il Portavoce – ha bisogno di pace, non di guerra; richiede giustizia, non egemonia; aspira alla cooperazione, non al confronto. Questo è ciò che spera la stragrande maggioranza dei Paesi del mondo. C’è un solo sistema al mondo, che è l’ordine internazionale con l’ONU al centro. C’è solo un ordine, che è l’ordine internazionale sostenuto dal diritto internazionale. C’è un insieme di regole, che sono le norme di base che regolano le relazioni internazionali basate sugli scopi e sui principi della Carta delle Nazioni Unite. Se gli Stati Uniti sono sinceri sulla questione Ucraina, allora dovrebbero schierarsi dalla parte della pace e della giustizia come fa la maggior parte dei Paesi del mondo”.

foto Ministero degli Affari Esteri, Repubblica Popolare Cinese