Parlamento europeo. No ai passaporti russi nelle regioni occupate.

Ieri, il Parlamento europeo ha sostenuto – con 540 voti favorevoli, 6 contrari e 36 astensioni – la decisione di non accettare i documenti di viaggio emessi dalla Russia nelle regioni occupate in Ucraina e Georgia.

I deputati europei hanno approvato il mandato negoziale sulla proposta legislativa relativa al non riconoscimento dei documenti di viaggio rilasciati dalla Russia nelle regioni ucraine occupate e nei cosiddetti territori secessionisti della Georgia, ai fini del rilascio di un visto o dell’attraversamento delle frontiere esterne dell’UE.

Secondo i deputati, l’annessione russa della Crimea, di Sebastopoli, Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia in Ucraina è illegale. L’UE ha inoltre condannato la decisione della Russia di riconoscere l’indipendenza delle cosiddette regioni secessioniste dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud in Georgia. Pertanto, i Paesi UE e gli alleati dello spazio economico europeo (SEE) non dovrebbero più accettare documenti di viaggio rilasciati dalla Russia in queste regioni.

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Dopo aver approvato la procedura d’urgenza, i deputati hanno adottato degli emendamenti alla posizione del Consiglio per proteggere il diritto di tutti alla fuga dal conflitto in Ucraina e a poter entrare nell’UE per motivi umanitari. La posizione negoziale del Parlamento autorizza inoltre la Commissione ad aggiungere o rimuovere nuove località all’elenco dei territori occupati tramite atti delegati (in cui non è richiesto il voto dei colegislatori), ai quali sia il Consiglio sia il Parlamento possono opporsi. A tale proposito, i deputati chiedono alla Commissione di coinvolgere Parlamento e Consiglio nella fase iniziale della preparazione di tali atti.

Il Parlamento e il Consiglio negozieranno ora la forma definitiva dell’atto. Una volta adottato da entrambe le istituzioni e pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE, entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.

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La Russia ha rilasciato passaporti ai residenti in Crimea sin dall’annessione illegale della penisola nel 2014 e lo sta facendo anche in altre zone dell’Ucraina non controllate dal governo. Il mancato riconoscimento di questi passaporti russi si applicherebbe alla richiesta di un visto per entrare nell’UE o per attraversare le frontiere esterne dell’UE.

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