Inps imprenditori agricoli, Fausto Piga (FDI): “Il Governo disponga una proroga e non applichi sanzioni”.

Il 16 luglio 2020 è scaduto il termine per il pagamento della prima rata dei contributi agricoli obbligatori a carico dei coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali dovuti per l’anno 2020.

Una scadenza che a causa dei ritardi nell’emanazione del Decreto ministeriale, recante i criteri per la definizione dei contributi obbligatori, sta causando notevoli disagi nell’espletamento delle pratiche.

Sul tema è intervenuto il consigliere regionale Fausto Piga (Fratelli d’Italia) che ha sollecitato il Governo affinchè “faccia chiarezza” chiedendo inoltre all’Esecutivo nazionale di prorogare i termini “senza applicare sanzioni”.

Per l’esponente di FdI in consiglio regionale, i più penalizzati sono i giovani imprenditori agricoli under 40 che si sono ritrovati nella situazione di dover pagare modelli F24 sui quali non è stata calcolata la riduzione spettante dallo sgravio contributivo previsto dalla legge:

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“Una situazione inaudita e un vero e proprio salasso per una categoria di lavoratori già così tanto penalizzata”, sostiene Fausto Piga che, dopo aver sentito diversi operatori del settore, ha preso a cuore la vicenda e si sta impegnando in prima persona per una felice risoluzione.

“I tempi per un ordine del giorno in Consiglio regionale sono ristretti, in quanto servono immediate risposte – continua Piga –, ma l’assessore all’Agricoltura e riforma Agropastorale Gabriella Murgia e il presidente della Giunta regionale Christian Solinas sapranno fare da portavoce con il ministero dell’Agricoltura. A livello nazionale il deputato sardo Salvatore Sasso Deidda si è già attivato per portare la questione in Parlamento”.

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Gli esponenti di Fratelli d’Italia chiedono che venga accordata una congrua proroga così da permettere ai patronati, alle associazioni di categoria e ai consulenti del lavoro di effettuare gli adempimenti previdenziali e contributivi previsti senza dover gravare in modo oneroso sulle aziende: “Numerosi giovani piccoli imprenditori agricoli hanno ricevuto modelli F24 con l’importo pieno, non solo non dovuto, ma anche superiore alle possibilità economiche-contributive di un’azienda insediata da poco”, conclude Fausto Piga.

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