Fondo sociale per il clima: i rilievi della Corte dei conti europea.

Dopo una breve attesa è stato pubblicato il parere della Corte dei conti europea sul Fondo sociale per il clima, proposto dalla Commissione europea nel luglio 2021. Lo scorso 22 novembre 2022, inoltre, il Consiglio aveva chiesto alla Corte dei conti un parere sul suo testo di revisione della proposta della Commissione.

Un nuovo fondo, ricordano i revisori dell’Ue, che ha “il potenziale per dare un importante contributo al raggiungimento della neutralità climatica da parte dell’UE entro il 2050 ed è destinato ad affrontare le conseguenze sociali dell’aumento dei prezzi dell’energia”.

A finanziarlo saranno 59 miliardi di euro per il periodo 27-32, provenienti dalla vendita all’asta delle quote del sistema di scambio (ETS). Tuttavia, ammonisce la corte, poiché la Commissione non ha ancora adottato le relative procedure, non è chiaro come debbano essere quantificate e gestite le entrate. La Corte ha quindi sottolineato che i prezzi delle quote di emissione tendono a fluttuare in modo significativo, il che li rende una fonte relativamente volatile di entrate dell’UE. Non è inoltre chiaro quando saranno disponibili le entrate e se saranno commisurate agli ambiziosi obiettivi del Fondo e alle corrispondenti esigenze di investimento.

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La Corte ritiene, inoltre, che alcuni punti deboli già evidenziati per il Piano europeo di ripresa e resilienza siano rilevanti anche per il Fondo sociale per il clima a partire dal rischio di doppio finanziamento e di sovrapposizione degli obiettivi con altri strumenti e finanziamenti pubblici; scarsa attenzione al rapporto qualità-prezzo a causa della maggiore complessità e degli oneri amministrativi; collegamenti potenzialmente deboli tra i pagamenti e il conseguimento del risultato previsto.