Il Mago di Ozieri: come nasce un percorso di inclusione per i giovani?

Sono arrivate al 5 mese le attività del progetto “Il Mago di Ozieri”, realizzato dall’Associazione ABICI con il contributo del programma del Corpo Europeo di Solidarietà, gestito in Italia dall’Agenzia Nazionale per i Giovani.

Un percorso di inclusione e sviluppo delle competenze creative dei giovani del territorio mirato a contrastare la stigmatizzazione dei disabili e riempire il gap di occasioni di socializzazione prodotto dalla pandemia di Covid-19.

“Dopo la creazione del gruppo di lavoro nei primi mesi di progetto – spiega Gabriele Frongia di ABICI -, i partecipanti con il supporto di un coach hanno iniziato le attività inserite nel laboratorio di teatro, finalizzate a riadattare un grande classico della letteratura, Il Mago di Oz, sulla base delle proprie sensibilità ed esigenze. Possiamo dire, alla luce delle attività di valutazione, che il livello di soddisfazione e interazione è abbastanza alto, tale da farci sperare di poter andare in scena in teatro come previsto dal cronoprogramma, ovvero il prossimo mese di giugno”.

LEGGI ANCHE:  Diritto allo studio. L'Uniss apre le porte ai rifugiati etiopi.

Continua, in parallelo, anche l’organizzazione dell’incontro-dibattito sulla disabilità giovanile: “Prevediamo di coinvolgere in un incontro a tema il prossimo mese di aprile, portatori di interesse locali, giovani e cittadini per discutere sullo stato dell’arte circa le opportunità di inclusione dei giovani con disabilità nella Città di Cagliari. Vogliamo – ha aggiunto Frongia – andare oltre l’argomento delle molte barriere architettoniche nella città di Cagliari. Capoluogo dove manca, senza ombra di dubbio, un livello minimo di accessibilità nel settore dei pubblici esercizi. Non sorprende, infatti, vedere che nella nostra città le persone con disabilità partecipano molto raramente alla vita culturale e sociale. Aspetto, questo, ancora fuori dai radar delle politiche tokeniste che possiamo vedere a livello locale e che, di sicuro, non può essere affrontato senza una visione rinnovata sull’inclusione da parte della classe dirigente locale”.

LEGGI ANCHE:  Europeers. A febbraio l'incontro della rete degli ambasciatori della mobilità europea.

foto Sardegnagol, riproduzione riservata