Al via la campagna per la liberazione di Julien Assange.

“La trasparenza è condizione irrinunciabile della democrazia” così lo slogan della campagna internazionale “La mia voce per Assange” per chiedere la liberazione del fondatore di Wikileaks, detenuto per aver avuto il coraggio di denunciare crimini di guerra e gravissime violazioni dei diritti umani, e ridato ruolo e valore a un’informazione davvero libera e indipendente.

L’iniziativa è stata presentata in una conferenza stampa tenutasi nella sede della Federazione nazionale della Stampa italiana, nel corso della quale sono stati trasmessi anche alcuni video registrati da Premi Nobel, personalità del mondo della cultura, dell’informazione e dello spettacolo che hanno aderito alla campagna.

Presente il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli, che ha sottolineato “l’amarezza per l’assenza di larga parte del sistema informativo italiano su una vicenda che invece interessa alla gente”. “Assange – ha aggiunto Stefania Maurizi – non verrà salvato dalla legge, ma dalla mobilitazione dell’opinione pubblica”.

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Per il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, “dal punto di vista della violazione dei diritti umani non è una storia controversa ma cristallina: non c’è un processo equo e non ci sono accuse fondate. No all’estradizione, sì alla carcerazione”.

La campagna è sostenuta da Fnsi, Anac (Associazione Nazionale Autori Cinematografici), Articolo 21 e Aamod (Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico).

foto https://www.odg.it/