Zone libere da LGBT. Fondi UE e pratiche discriminatorie da parte delle autorità locali.
In Polonia, tre autorità locali, Dębica, Contea di Dębica e Contea di Łańcut, mantengono delle discriminatorie “Carte dei diritti della famiglia”, creando “zone libere da LGBT”. Secondo l’Accordo di partenariato e la Carta dei diritti fondamentali, le autorità con politiche discriminatorie non dovrebbero essere ammissibili ai finanziamenti UE. Tuttavia, le contee di Dębica e Łańcut hanno ricevuto fondi UE, dichiarando falsamente di rispettare i principi di non discriminazione.
Nel dicembre 2023, ricorda in una recente interrogazione l’eurodeputata Mélissa Camara (Verts/ALE), la questione è stata segnalata al pubblico ministero polacco, che ha rifiutato di indagare, decisione confermata dai tribunali. A settembre 2024 è stata quindi presentata una denuncia alla Commissione, evidenziando violazioni delle norme sui finanziamenti dell’UE. A novembre 2024, la Commissione ha deciso di chiudere il caso.
La chiusura del caso solleva, però, preoccupazioni circa l’applicazione delle norme dell’UE in materia di politiche discriminatorie e la continua esistenza di “zone libere da LGBT” in Polonia, in contraddizione con i diritti fondamentali dell’UE.
Nell’Ue delle “narrazioni democratiche”, quindi, non solo sono tollerate “le zone libere da LGBT” ma queste vengono lautamente finanziate con fondi Ue, nonostante la loro incompatibilità con i diritti fondamentali dell’Ue.
foto European Union 2022 – Source : EP