Zagabria, folla record al megaconcerto del cantante nazionalista Marko Perković Thompson. Simboli ustascia e nazisti tra il pubblico.
Una folla oceanica ha invaso l’ippodromo di Zagabria per il concerto di Marko Perković, noto come Thompson, controverso cantautore folk-rock e simbolo della destra nazionalista croata. Gli organizzatori parlano di 504 mila spettatori: una cifra che, se confermata da fonti indipendenti, supererebbe il precedente record europeo per un evento a pagamento, detenuto da Vasco Rossi con i 225 mila fan radunati a Modena nel 2017.
Oltre al dato numerico, l’evento si è distinto per la forte connotazione politica. A pochi istanti dall’inizio dello spettacolo, Thompson ha lanciato un messaggio diretto “all’Europa, che per tornare forte deve riscoprire le sue radici cristiane”, introducendo poi riferimenti espliciti ai crimini del regime comunista jugoslavo guidato da Tito. “Mezzo milione di croati furono uccisi nel 1945 da comunisti e partigiani”, ha affermato il cantante, in un paragone suggestivo con il numero dei presenti, sebbene la storiografia accademica stimi le vittime in circa 50 mila.
Durante l’intervallo, il pubblico ha ricevuto la benedizione di un sacerdote, mentre uno spettacolo di droni ha proiettato nel cielo una croce e l’effigie della Madonna. Nel parterre, presenze di rilievo della politica conservatrice croata e non solo.
Non sono mancate le controversie. Molti spettatori indossavano magliette e simboli riconducibili al regime ustascia – al potere tra il 1941 e il 1945 – e al nazismo. La polizia, che ha evitato interventi diretti per motivi di ordine pubblico, ha annunciato che eventuali denunce per apologia del fascismo o istigazione all’odio saranno valutate successivamente, in base ai filmati acquisiti dalle videocamere disseminate nell’area del concerto e nel centro città.
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