Yerevan, Kaja Kallas: “UE e Armenia mai così vicine”.
Durante una conferenza stampa congiunta a Yerevan, l’Alta Rappresentante dell’Unione Europea, Kaja Kallas, ha sottolineato il rafforzamento dei legami tra Bruxelles e Yerevan, annunciando nuove iniziative politiche, economiche e di sicurezza, con uno sguardo fermo verso la stabilizzazione del Caucaso meridionale.
“L’Unione Europea e l’Armenia non sono mai state così vicine”, ha dichiarato Kallas, aggiungendo che “l’adozione della legge per avviare il processo di adesione all’UE da parte dell’Armenia dimostra la vostra volontà di approfondire il nostro partenariato”.
Kallas ha annunciato il raggiungimento di un accordo politico sui contenuti della nuova agenda di partenariato UE-Armenia, che si concentrerà su sviluppo economico, sicurezza e resilienza. In sintesi, l’UE aprirà nuovamente la borsa: ben 270 milioni di euro per il periodo 2024-2027, fondi secondo la narrazione europea “destinati a sostenere le imprese, potenziare i collegamenti infrastrutturali tra Armenia e UE e incentivare le riforme interne”.
Oltre all’economia, l’Alta Rappresentante ha evidenziato l’impegno europeo nel supporto sociale, in particolare per le persone vulnerabili e gli sfollati del Nagorno-Karabakh. Ha inoltre annunciato l’approvazione da parte della Commissione Europea del piano d’azione per la liberalizzazione dei visti, un passo importante per facilitare i contatti diretti tra cittadini armeni ed europei. Insomma, l’Ue pensa a tutto. Dai disperati cacciati dagli azeri fino ai visti per le vacanze…
Kallas ha ribadito il pieno sostegno dell’UE al processo di normalizzazione tra Armenia e Azerbaigian. “Accogliamo con favore i progressi sul fronte bilaterale. Il rispetto della sovranità, dell’integrità territoriale e dell’inviolabilità dei confini resta imprescindibile”, ha detto.
Kallas ha annunciato che l’Armenia sarà parte attiva nella recente Strategia dell’UE per il Mar Nero, approvata a maggio, con particolare attenzione ai progetti di connettività. Si è inoltre discusso delle minacce ibride legate all’aggressione russa in Ucraina, evidenziando l’importanza dell’impegno dell’Armenia per la democrazia, la libertà e la lotta alla disinformazione. Perimetro, quest’ultimo, dove i vertici europei non possono andare oltre la retorica e il finanziamento del solito sitema autoreferenziale mediatico europeo. Insomma, l’idea che ci sia poca sostanza è più che palpabile.
In un momento che ha definito “cruciale”, Kallas ha annunciato un finanziamento sostanziale per i media indipendenti armeni, volto a sostenere l’informazione libera e rafforzare la resilienza democratica del Paese. Che sia la riproposizione del sistema europeo ma in salsa rossso-blu-arancione (come i colori della bandiera armena)?
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