Washington vara nuove regole sui dazi.
Con un nuovo ordine esecutivo firmato dal Presidente degli Stati Uniti, l’amministrazione americana interviene per razionalizzare il sistema dei dazi doganali, eliminando la sovrapposizione di tariffe su alcune categorie di beni importati. La misura mira a evitare che diversi regimi tariffari, pur perseguendo finalità diverse, si sommino eccessivamente sui medesimi articoli, generando effetti economici sproporzionati rispetto agli obiettivi di politica economica e sicurezza nazionale.
Il provvedimento si applicherà sui veicoli e componenti automobilistici, sull’alluminio, sull’acciaio e su determinati prodotti legati alla sicurezza delle frontiere nord e sud degli Stati Uniti.
In concreto, il nuovo schema stabilisce criteri di esclusione reciproca: ad esempio, un bene già colpito da dazi per l’importazione di auto non sarà più soggetto ad ulteriori imposte derivanti dalle misure contro il traffico di droga alle frontiere. Tuttavia, in casi specifici come quelli dell’alluminio e dell’acciaio, i dazi potranno ancora essere applicati cumulativamente, purché siano soddisfatte tutte le condizioni previste dai singoli provvedimenti.
Il Dipartimento per la Sicurezza Interna e l’Agenzia delle Dogane (U.S. Customs and Border Protection), in collaborazione con il Tesoro e il Dipartimento del Commercio, saranno incaricati dell’attuazione del provvedimento, con l’obiettivo di aggiornare i sistemi di controllo entro il 16 maggio 2025. Il provvedimento avrà effetto retroattivo per tutte le merci entrate nel Paese dal 4 marzo 2025.
Nonostante l’intento di semplificare il sistema, l’introduzione di nuovi dazi, come quello del 25% sui veicoli importati, comporterà un aumento dei prezzi al consumo. Secondo le stime, i costi per i consumatori potrebbero aumentare del 10-12% per alcuni veicoli, con un impatto diretto sul potere d’acquisto delle famiglie americane.
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