Washington chiede chiarezza sull’incidente dei droni in Polonia, Rubio: “Servono dati prima di trarre conclusioni”.
Gli Stati Uniti invitano alla cautela sul caso dei droni abbattuti in Polonia nella notte tra il 9 e il 10 settembre. Prima di esprimere giudizi definitivi, Washington vuole raccogliere ulteriori informazioni e confrontarsi con gli alleati. Lo ha dichiarato il Segretario di Stato Marco Rubio, parlando ai giornalisti poco prima di partire per Israele.
“Non c’è dubbio che quei droni siano stati lanciati intenzionalmente. La vera domanda è se fossero diretti deliberatamente verso la Polonia. Se le prove dovessero confermare questa ipotesi, sarebbe un gesto altamente provocatorio. Ma ci sono anche altre possibilità. Preferiamo avere tutti i dati e consultare i nostri alleati prima di arrivare a conclusioni definitive”, ha spiegato il capo della diplomazia americana.
Rubio ha definito l’episodio “pericoloso e inaccettabile”, ma ha evitato di attribuire responsabilità dirette a Mosca. “La raccolta di informazioni è ancora in corso. Indipendentemente da chi sia il responsabile, non dovrebbe essere accaduto. Nessuno è felice di vedere una simile escalation. La risposta della NATO è stata appropriata, ma non vogliamo che episodi di questo tipo si ripetano”, ha aggiunto.
L’incidente, come noto, ha spinto la Polonia a invocare l’articolo 4 del Trattato Nord Atlantico, che prevede consultazioni tra gli alleati quando uno Stato membro si ritiene minacciato. Secondo il primo ministro polacco Donald Tusk, sono state registrate 19 violazioni dello spazio aereo nella stessa notte.
Mosca, da parte sua, nega qualsiasi responsabilità. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato che nella notte tra il 9 e il 10 settembre l’esercito ha colpito esclusivamente obiettivi militari in Ucraina, senza pianificare azioni contro il territorio polacco, e si è detto disponibile ad avviare consultazioni con Varsavia per chiarire l’accaduto.
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