Europa

Von der Leyen sotto pressione (ma non troppo): il 10 luglio il Parlamento UE vota la mozione di sfiducia.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen finirà formalmente sotto esame giovedì 10 luglio, quando la plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo voterà una mozione di sfiducia nei suoi confronti. La richiesta, motivata dal cosiddetto Pfizergate, è stata annunciata dalla presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola durante la Conferenza dei Presidenti dei gruppi dell’Aula di Bruxelles.

Alla base della mozione c’è il persistente malcontento attorno alla gestione degli acquisti dei vaccini anti-Covid, in particolare i rapporti tra la presidente von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer, che secondo alcuni eurodeputati avrebbero dato vita a dinamiche opache e sottratte al controllo democratico. Una polemica che ha attraversato la legislatura e che ora si traduce in un attacco politico formale.

Il promotore è l’eurodeputato bulgaro Gheorghe Piperea (gruppo ECR), che ha depositato la mozione la scorsa settimana raccogliendo le 72 firme necessarie previste dal regolamento interno. La discussione parlamentare è calendarizzata per lunedì, mentre la votazione definitiva si svolgerà nella giornata di giovedì.

Nonostante l’eco mediatica, nessun gruppo politico ha finora dichiarato ufficialmente il proprio sostegno alla mozione, il che rende al momento estremamente improbabile il raggiungimento della maggioranza qualificata dei due terzi necessaria per approvare l’atto e costringere von der Leyen e l’intera Commissione alle dimissioni.

Si va, dunque, verso un nulla di fatto ma, senza ombra di dubbio, il provvedimento esprime un crescente malvontento (peraltro motivato) verso la conduzione di un esecutivo europeo da anni sempre più agli antipodi dei cosiddetti “valori europei”.

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