Von der Leyen: “I dazi USA sono un colpo duro all’economia globale”.
L’annuncio del presidente degli Stati Uniti sui dazi universali scuote il commercio globale. Un duro colpo per l’economia mondiale, secondo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dichiaratasi oggi “profondamente rammaricata per questa scelta”.
Un impatto devastante sui mercati globali che produrrà gravi ripercussioni: “L’incertezza aumenterà, innescando un’ondata di protezionismo con conseguenze drammatiche per milioni di persone, in particolare nei Paesi più vulnerabili, già soggetti ad alcune delle tariffe più alte imposte dagli Stati Uniti”.
Von der Leyen ha dichiarato inoltre che i consumatori di tutto il mondo pagheranno il prezzo più alto: “Milioni di cittadini vedranno aumentare il costo della spesa, dei medicinali e dei trasporti. L’inflazione salirà, colpendo soprattutto i più fragili”.
“Dalle grandi multinazionali alle piccole aziende, tutti subiranno l’impatto. Le catene di approvvigionamento saranno sconvolte, la burocrazia aumenterà e il costo di fare affari con gli Stati Uniti crescerà drasticamente”. Von der Leyen ha criticato la mancanza di una strategia chiara: “Non c’è ordine nel disordine. Nessun piano chiaro, solo complessità e caos”.
La leader europea ha poi ricordato gli enormi benefici della cooperazione economica tra Europa e Stati Uniti negli ultimi ottant’anni: “Milioni di posti di lavoro creati, prezzi ridotti per i consumatori, crescita e prosperità senza precedenti”. Pur riconoscendo le carenze del sistema commerciale globale, von der Leyen ha respinto l’uso dei dazi come unica soluzione: “Sono pronta a lavorare per migliorare le regole, ma i dazi non sono la risposta”.
Von der Leyen ha ribadito la volontà dell’UE di negoziare per abbattere le barriere commerciali, ma ha avvertito: “Siamo pronti a reagire”. Bruxelles sta già preparando contromisure contro i dazi americani sull’acciaio e valuta ulteriori azioni per proteggere le imprese europee. “Monitoreremo da vicino gli effetti indiretti, non possiamo assorbire l’eccesso di produzione globale, né accetteremo pratiche di dumping”.
L’UE, quindi, proverà a puntare sul suo mercato unico da 450 milioni di consumatori per affrontare la crisi adottando nuove misure di protezione.
foto Elizabeth Kearns Defense.gov