Von der Leyen al Parlamento europeo: “Risposta unitaria alle minacce russe”.
“Nei giorni scorsi, le forze russe hanno violato ripetutamente lo spazio aereo dell’Ue: MiG hanno sorvolato l’Estonia, mentre droni hanno sorvolato siti critici in Belgio, Polonia, Romania, Danimarca e Germania. Le autorità hanno dovuto interrompere voli, inviare jet da combattimento e adottare contromisure per proteggere i cittadini”. A sostenerlo è la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ferma sostenitrice della necessità di contrastare la “guerra ibrida” di Mosca.
“Un incidente può essere un errore, due una coincidenza, ma dieci? È un attacco mirato alla nostra sicurezza”, ha affermato la numero uno dell’Esecutivo europeo.
Solidarietà e deterrenza.
La presidente ha evidenziato il ruolo della cooperazione tra Stati membri: piloti italiani hanno scortato i jet russi fuori dai cieli estoni e esperti ucraini condividono le loro esperienze nella gestione delle incursioni di droni.
“Tuttavia, non basta reagire, dobbiamo anche deterrere. Se esitiamo, la ‘zona grigia’ si espanderà”, ha dichiarato, sottolineando la necessità di rispondere in modo rapido e coordinato.
Prontezza difensiva e investimenti strategici.
Von der Leyen ha ricordato l’importanza di sviluppare capacità strategiche europee per fronteggiare la nuova natura della guerra. Con il piano Readiness 2030, l’Ue mobiliterà fino a 800 miliardi di euro entro il 2030.
“La nostra proposta ‘Preserving Peace – Readiness Roadmap 2030’ definirà obiettivi comuni, traguardi concreti e scadenze precise. Solo ciò che viene misurato viene realizzato”, ha sottolineato.
Difesa aerea e Drone Wall.
Per proteggere lo spazio aereo, l’Ue punta a iniziative come Eastern Flank Watch e Drone Wall. Quest’ultimo nasce dall’esperienza polacca, dove costosi jet hanno dovuto abbattere droni a basso costo, e mira a offrire un sistema affidabile, economico e rapido per rilevare e neutralizzare minacce.
Von der Leyen ha sottolineato l’importanza dell’ecosistema di innovazione rapida dell’Ucraina come modello da seguire e la necessità di proteggere tutto il territorio dell’Ue, estendendo la sorveglianza anche al Sud.
Capacità critiche e cooperazione industriale.
La presidente ha identificato nove capacità critiche, dal cyber alla difesa aerea, che saranno gestite tramite Coalizioni di Capacità Collettive tra Stati membri. Questo modello, già testato con successo per gli aiuti all’Ucraina, consentirà, secondo la von der Leyen, “di ottimizzare produzione, ridurre costi e accelerare consegne, garantendo che la difesa sia made in Europe“.
Industria della difesa europea come motore di crescita.
Von der Leyen ha sottolineato che investimenti nella difesa devono rafforzare l’industria europea, creare posti di lavoro qualificati e generare spillover tecnologici in settori civili come la cybersecurity, cantieristica navale e aerospazio.
Almeno il 65% dei progetti finanziati dal SAFE dovrà avere base nell’Ue, assicurando ritorno economico e occupazionale.
Serve una nuova mentalità per la guerra ibrida.
La presidente ha concluso sottolineando che affrontare la guerra ibrida richiede software per droni, pezzi di ricambio per infrastrutture, team rapidi di cyber-risposta e campagne informative.
“La scelta è semplice: o restiamo a guardare l’escalation delle minacce russe, o rispondiamo con unità, deterrenza e determinazione. Io so da che parte stiamo”, ha concluso la presidente tedesca.
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