Verso un possibile divieto UE per le sigarette elettroniche aromatizzate e usa e getta.
I numeri parlano chiaro: quasi un terzo dei quindicenni europei ha provato almeno una volta una sigaretta elettronica.
Secondo i più recenti studi scientifici, il vaping non è privo di rischi: può danneggiare lo sviluppo cerebrale, aggravare disturbi mentali, provocare patologie respiratorie e cardiovascolari e, in alcuni casi, è stato collegato a decessi per lesioni polmonari da svapo.
A ciò si aggiunge un problema ambientale crescente: le e-cig usa e getta generano tonnellate di rifiuti a causa delle batterie al litio e delle plastiche monouso, difficili da smaltire.
L’appello di 12 Stati membri.
Di fronte a un mercato in espansione e a un aumento dell’uso giovanile, dodici Stati membri dell’UE hanno chiesto nel giugno 2024 un rafforzamento del quadro legislativo europeo.
Le normative nazionali, infatti, non bastano a contrastare il commercio illegale di sigarette elettroniche, con reti criminali che aggirano facilmente i divieti e invadono le scuole con prodotti non regolamentati.
L’eurodeputato Gerben-Jan Gerbrandy (Renew) ha quindi interrogato la Commissione europea chiedendo di riferire sulle misure concrete adottate per rispondere alle preoccupazioni espresse dagli Stati membri e in quali tempi potranno entrare in vigore a livello UE. Ancora, se la Commissione sia pronta ad applicare l’articolo 20(11) della Direttiva 2014/40/UE, che consente di vietare a livello europeo le sigarette elettroniche aromatizzate e monouso mediante un atto delegato, seguendo l’esempio di tre Paesi che hanno già introdotto divieti nazionali.
La risposta della Commissione europea.
Nella sua risposta il commissario Olivér Várhelyi ha riconosciuto le criticità legate alle e-cigarette, confermando che la questione è oggetto di un’ampia revisione del quadro normativo europeo sul controllo del tabacco.
“Il tema, ha spiegato, è stato discusso all’interno del Gruppo di esperti sul controllo del tabacco e rientra nella valutazione complessiva della legislazione UE in materia”.
Várhelyi ha poi ricordato che il Comitato scientifico per la salute, l’ambiente e i rischi emergenti (SCHEER) ha già evidenziato gli effetti negativi per la salute associati alle sigarette elettroniche.
Ancora nessun divieto formale in base alla direttiva.
Al momento, la Commissione ha dichiarato di non essere a conoscenza di casi in cui uno Stato membro abbia adottato misure provvisorie di divieto ai sensi dell’articolo 20(11) della Direttiva sui prodotti del tabacco.
Tale norma permette ai governi di intervenire in via d’urgenza se un prodotto specifico viene considerato un grave rischio per la salute umana.
La possibilità di un divieto europeo sui dispositivi aromatizzati e monouso resta dunque sul tavolo, ma non ancora concretizzata.
Una questione sanitaria e ambientale sempre più urgente.
Con l’aumento dell’uso tra i minori e l’impatto ambientale dei dispositivi usa e getta, l’Unione europea si trova di fronte a una scelta decisiva:
rafforzare rapidamente la normativa per proteggere la salute pubblica e l’ambiente, oppure lasciare agli Stati membri il compito di agire in ordine sparso.
La revisione complessiva della legislazione sul tabacco, attesa entro il 2026, potrebbe rappresentare l’occasione per introdurre un divieto uniforme a livello europeo, chiudendo la porta a un mercato sempre più diffuso e pericoloso.
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