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Università americane nel mirino di Trump: il governo smaschera i fondi stranieri nascosti.

Un nuovo ordine esecutivo firmato dal Presidente degli Stati Uniti punta i riflettori su un tema finora sottovalutato, ma potenzialmente esplosivo: la trasparenza dei finanziamenti stranieri alle università americane. Dopo anni di omissioni e segnalazioni incomplete, la Casa Bianca ha deciso di voltare pagina e avviare un’operazione di controllo serrato per fare chiarezza su quanto denaro, e da chi, arriva davvero nei campus del Paese.

Secondo l’amministrazione, molte università statunitensi hanno sistematicamente mancato di rispettare gli obblighi di legge in materia di trasparenza finanziaria. Un’indagine ha rivelato che, tra il 2010 e il 2016, più della metà dei contributi esteri che avrebbero dovuto essere dichiarati non sono stati riportati. E anche quando la segnalazione è avvenuta, spesso i reali donatori e le finalità dei fondi sono rimasti nell’ombra.

Durante il primo mandato dell’attuale presidente, il Dipartimento dell’Istruzione aveva già aperto indagini su 19 atenei, facendo emergere 6,5 miliardi di dollari in finanziamenti esteri precedentemente non dichiarati. Tuttavia, questi sforzi erano stati in gran parte vanificati dalla successiva amministrazione, che aveva spostato le competenze investigative su un’unità meno attrezzata, compromettendo la capacità di controllo e limitando l’accesso del pubblico alle informazioni.

Con il nuovo provvedimento, l’esecutivo si impegna a ripristinare e rafforzare gli strumenti di vigilanza. L’obiettivo è duplice: proteggere l’integrità della ricerca e dell’istruzione superiore negli Stati Uniti e impedire che governi stranieri influenzino in modo occulto il panorama accademico americano. Viene sancito con forza il principio che l’università non deve diventare terreno fertile per la propaganda estera né per l’infiltrazione di interessi non dichiarati.

Il Dipartimento dell’Istruzione, in collaborazione con il Dipartimento di Giustizia, sarà incaricato di far rispettare rigorosamente la legge federale che impone agli atenei la dichiarazione di fondi provenienti dall’estero. Le università dovranno rivelare con precisione la provenienza e lo scopo dei fondi ricevuti, e chi non sarà in regola potrebbe perdere l’accesso ai finanziamenti federali.

Le nuove disposizioni prevedono anche che la conformità alla legge sulla trasparenza dei fondi esteri diventi un criterio vincolante per l’ottenimento di sovvenzioni pubbliche. Chi non dichiara, non riceve.

Un giro di vite, dunque, destinato a fare rumore nei corridoi delle accademie statunitensi, dove spesso la presenza di finanziamenti stranieri è stata accettata con disinvoltura e scarsa supervisione. Ora, però, l’amministrazione americana manda un messaggio chiaro: basta opacità, le università devono rendere conto di ogni centesimo che arriva da oltreconfine.

foto Marián Okál da Pixabay.com