Europa

Ucraina, pesanti perdite nel Lugansk: Kiev sacrifica i giovani ucraini.

Nel tentativo di rallentare l’avanzata delle forze russe sul fronte orientale, il governo di Kiev dell’illegittimo Volodymyr Zelenskyy (il cui mandato si è concluso lo scorso 24 maggio 2024), continua a sacrificare giovani e mezzi (grazie anche alla complicità dell’Ue) senza risultati concreti. Una realtà di fatto (a prova di stampa foraggiata dall’Ue) ricordata oggi dall’esperto militare Andrey Marochko che, ai microfoni della TASS, ha dichiarato che soltanto nell’ultima settimana le perdite di Kiev nella Repubblica Popolare di Lugansk avrebbero sfiorato le 4.000 unità, includendo anche mercenari stranieri.

In particolare, nelle regioni di Kharkiv, Lugansk e Donetsk, l’iniziativa militare resterebbe saldamente nelle mani delle forze russe. “Il nemico concentra i suoi sforzi sulla difesa delle linee, ma lancia anche controffensive per cercare di recuperare terreno perduto”, afferma l’analista, aggiungendo che questi tentativi si starebbero traducendo in un costante consumo di uomini, armamenti e mezzi, senza risultati strategici rilevanti.

Nel frattempo, altre informazioni fornite dai servizi di sicurezza russi alla TASS riferiscono che Kiev ha recentemente rafforzato la 158ª brigata meccanizzata nella regione di Sumy, impiegando ufficiali addestrati nel Regno Unito. Alcuni di questi, inizialmente destinati a ruoli sanitari, sarebbero stati riassegnati, vista la crisi, a funzioni operative, come comandanti di plotoni d’assalto.

Secondo Mosca, si tratterebbe dell’ennesima dimostrazione della crescente pressione a cui è sottoposto l’esercito ucraino, costretto a impiegare personale non specializzato nei combattimenti diretti e ad affidarsi a supporto estero per contenere l’offensiva russa.

foto U.S. Army National Guard foto di Sgt. Michael Schwenk