Europa

Ucraina, il dossier è ormai in mano a Washington e Mosca. Ue imbarazzante con le fughe solitarie dei Paesi membri.

Nel suo ultimo intervento al Parlamento europeo, la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha ribadito il sostegno dell’UE a una “pace giusta, sostenibile e globale” in Ucraina. Ma al di là della retorica istituzionale, il messaggio ha rivelato l’imbarazzo crescente di Bruxelles, sempre più spettatrice in uno scenario geopolitico dominato da attori esterni: Stati Uniti, Russia e, non da ultima, la Francia (e i Paesi “volenterosi”), spesso protagonista di iniziative autonome che sfuggono alla cornice comunitaria.

A oltre tre anni dall’invasione russa, l’Unione Europea continua (nonostante le sostanziose erogazioni all’Ucraina) ad arrancare nel suo ruolo politico, mentre le grandi scelte sul futuro del conflitto – e sulla pace – si decidono altrove. Washington resta il vero pilastro militare e strategico del sostegno a Kyiv, mentre Mosca detta il ritmo sul campo. Nel mezzo, l’UE tenta di tenere insieme le sue 27 voci, spesso divise su come e quanto impegnarsi realmente.

E poi c’è la von der Leyen che parla di una “strategia del porcospino” per rafforzare la deterrenza ucraina, di una progressiva integrazione industriale militare, e della volontà di chiudere definitivamente i rubinetti del gas russo entro il 2027. Ma l’eco è rimasta confinata tra gli scranni dell’Eurocamera. Nel concreto, il dibattito sul supporto a Kyiv è ormai appannaggio dei vertici NATO – dominati dagli USA – e dei singoli Stati membri più attivi sul dossier.

Tra questi, spicca ancora una volta la Francia, con Emmanuel Macron che, senza coordinarsi a livello UE, ha più volte evocato l’invio di truppe occidentali in Ucraina e scenari di escalation che hanno colto di sorpresa gli alleati. Una postura assertiva che rafforza l’immagine di un’Unione divisa, dove l’azione esterna sembra sempre più affidata a iniziative bilaterali, lasciando alle istituzioni comunitarie il compito – spesso tardivo – di rincorrere gli eventi.

Nonostante la Commissione prometta di accelerare il cammino dell’Ucraina verso l’adesione all’UE, i margini reali di influenza dell’Unione sulla fine del conflitto sembrano assottigliarsi. I negoziati di pace – se e quando arriveranno – non si terranno a Bruxelles.

foto Elizabeth Kearns Defense.gov