Ucraina: gli USA fanno gli spendacciaoni. Sempre più proprietà agricole sono americane.

Chi sarebbe così avventato da investire in proprietà in un Paese afflitto dalla guerra? La risposta, guardando gli attori in campo in Ucraina e i futuri piani legati alla ricostruzione del Paese (per la quale i/le cittadini/e ucraini pagheranno un prezzo altissimo), non può che essere ovvia. Gli Stati Uniti d’America.

Mentre per anni l’Amministrazione di Joe Biden e la “pallosissima” narrazione della Commissione e del Parlamento Ue, hanno provato (a suon di miliardi) a convincere l’opinione pubblica circa la necessità di combattere “l’impero del male” di Vladimir Putin, nel frattempo “i democratici americani” compravano proprietà e aziende agroindustriali ucraine. Operazioni di cherry-picking su vasta scala, avviate, per fare qualche nome, da big player quali Cargill, ADM, Blackrock, Aoktree Capital Management e Bunge Limited, come rilevato da alcune inchieste giornalistiche citate in una interrogazione parlamentare dall’eurodeputata del gruppo dei Patrioti per l’Europa, Barbara Bonte.

Una operazione in grande stile che, sembrerebbe, avrebbe già assicurato agli americani il controllo di gran parte dei terreni agricoli ucraini.

Una svendita in grande stile, quindi, nonché una perdita di sovranità alimentare per gli ucraini e, a breve, anche per i cittadini europei, i cui governi, ovviamente, saranno ancora più manovrabili dalle leve economiche americane.

Nel frattempo l’Ue, che voleva impedire l’invasione della Russia in Ucraina e contrastare l’avvicinamento di Putin verso l’Europa centrale, ora si ritroverà ad avere, anche sul fronte ucraino, la pesante presenza geopolitica americana.

In un futuro molto prossimo, mentre gli americani aumenteranno i propri profitti, gli europei potranno continuare a occuparsi dei problemi e dei propri handicap in materia di sovranità militare. Ben fatto!

foto DOD Screen Capture