Turismo in Italia: oltre la metà degli italiani vuole lo stop dell’overtourism.
L’Italia continua a essere una delle destinazioni turistiche più amate al mondo, con un patrimonio artistico, culturale e paesaggistico unico che attira milioni di visitatori. Tuttavia, la crescita del fenomeno dell’overtourism – il sovraffollamento turistico – è ormai percepita da oltre la metà degli italiani come un problema sempre più pressante. È quanto emerge dall’indagine Changes Unipol, realizzata da Ipsos, che fotografa opinioni e atteggiamenti degli italiani nei confronti delle opportunità e delle criticità legate al turismo.
Secondo lo studio, il 56% degli intervistati considera l’overtourism un fenomeno in aumento, con una maggiore consapevolezza tra i più giovani: il 57% della Generazione Z, il 55% dei Millennials, mentre Boomers e Generazione X si attestano al 48%. Il sovraffollamento viene percepito principalmente durante il periodo estivo (51%), seguito dalla primavera (21%), mentre il 15% ritiene che il problema sia presente tutto l’anno.
Un tema spesso collegato all’overtourism riguarda le “key box” per il self check-in nelle strutture ricettive, il cui utilizzo sarà vietato dal Ministero dell’Interno a partire dalla fine del 2024. La misura raccoglie il consenso del 53% degli italiani, con un maggiore favore tra Boomers (57%) e Gen X (56%), mentre i più giovani mostrano maggiori riserve.
Il fenomeno degli affitti brevi, in forte crescita e strettamente legato all’incremento dei flussi turistici, è visto come un problema dal 35% degli intervistati, mentre solo il 19% lo considera un’opportunità. Boomers e Gen Z sono i più critici (rispettivamente 38% e 37%). Inoltre, il 54% degli italiani si dichiara favorevole a regole più stringenti per la gestione degli affitti brevi, mentre il 30% è contrario.
Tra le misure più indicate per gestire l’overtourism, gli italiani segnalano in primo luogo il miglioramento delle infrastrutture (32%), l’aumento dei servizi di mobilità (29%), l’introduzione di servizi esclusivi per residenti (26%), la promozione del turismo sostenibile (25%) e la pedonalizzazione dei centri storici (24%).
Nonostante le criticità, il turismo rimane una risorsa economica rilevante per il nostro Paese: il 64% degli intervistati lo considera un’opportunità economica, contro il 9% che lo vede prevalentemente come fonte di problemi. I Boomers sono i più ottimisti (74%), seguiti da Gen X e Millennials (63%) e Gen Z (57%), quest’ultima anche quella che manifesta maggiori preoccupazioni (14%).
Tra i vantaggi più riconosciuti spiccano l’apporto economico dei turisti e l’incremento dell’occupazione (entrambi al 44%), seguiti dalla promozione della cultura e delle tradizioni locali (43%), i maggiori introiti fiscali (34%) e l’organizzazione di eventi e iniziative (34%).
Tra le criticità più segnalate figurano l’aumento dei rifiuti (39%), il sovraffollamento di luoghi pubblici (34%), la crescita dei prezzi degli affitti (32%), la congestione del traffico (29%), l’aumento del costo della vita (26%) e i danni ai beni culturali (25%). Le preoccupazioni variano anche per generazione: Boomers e Gen X sono più allarmati dall’aumento dei rifiuti e del sovraffollamento, mentre i Millennials mostrano maggiore attenzione verso la scarsità di alloggi per residenti e studenti e il rischio di perdita di autenticità culturale. Per la Gen Z il principale problema è l’aumento del costo della vita.
Infine, sul futuro del turismo in Italia, quasi metà degli italiani (48%) prevede una crescita nel breve-medio termine (1-2 anni), il 28% si aspetta una stabilità, mentre solo il 10% ipotizza un calo.
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